“La progressiva eliminazione dell’italiano dall’insegnamento universitario (come pure dalla ricerca) in vista di un futuro monolinguismo inglese costituisce, come ha osservato anche la European Federation of National Institutions for Language, un grave rischio per la sopravvivenza dell’italiano come lingua di cultura, anzitutto, ma anche come lingua tout court, una volta privata di settori fondamentali come i linguaggi tecnici e settoriali”. E’ l’allarmata preoccupazione che l’Accademia della Crusca, tramite il suo presidente Paolo D’Achille, professore ordinario di Linguistica Italiana al Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Roma Tre, rivolge alla ministra dell’Università e della Ricerca Scientifica, Anna Maria Bernini.
La presa di posizione del presidente dell’Accademia della Crusca arriva dopo che nei giorni scorsi alla secolare istituzione fiorentina, riferisce l’Adnkronos, è arrivata la segnalazione del fatto che presso l’Università di Bologna, sede di Rimini, il Corso di Laurea in Economia del Turismo, a partire dall’anno accademico 2024/2025, cesserà mentre rimarrà in essere quello denominato ‘Economics of Tourism and Cities’, i cui insegnamenti si svolgeranno interamente in lingua inglese.
A tale segnalazione ha fatto seguito una lunga serie di mail con richieste di intervento, pervenute anche da operatori turistici. “Nella sua veste di istituto statale che ha tra i propri compiti istituzionali quello di promuovere e tutelare lo studio della lingua italiana”, l’Accademia della Crusca ha deciso di far sentire la sua voce con una lettera aperta indirizzata alla ministra Bernini e al Magnifico Rettore dell’Università degli Studi Alma Mater di Bologna, Giovanni Molari.