Messaggini al cellulare, come quelli che ci si scambia tra amici quotidianamente. Grazie ai quali, però, l’Europa avrebbe fissato l’accordo per l’acquisto di milioni di dosi di vaccini anti-Covid, pagate a peso d’oro. Continua a tenere banco il caso dei presunti sms tra la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e i vertici della multinazionale del farmaco Pfizer, un caso esploso ora anche al Parlamento di Strasburgo con tanto di interrogazione e richiesta di chiarimento in sede plenaria. Tutto ciò nel silenzio imbarazzato dell’Unione Europea.
Una vicenda – leggiamo su ilparagone.it – che ha avuto grande eco mediatico sulle pagine della stampa estera e che ha visto anche la Lega prendere posizione in queste ore, con gli europarlamentari Marco Campomenosi e Marco Zanni a chiedere risposte a von der Leyen tramite un comunicato ufficiale. Lo scandalo era venuto a galla per la prima volta nell’aprile del 2021, quando il New York Times aveva pubblicato un articolo descrivendo la trattativa per l’acquisto di vaccini Pfizer da parte dell’Ue attraverso uno scambio di messaggini. La testata aveva chiesto di aver accesso a quegli sms, ma Bruxelles aveva fatto nell’occasione orecchie da mercante.
Di recente è stato il mediatore europeo Emilie O’Reilly ad andare all’attacco della Commissione, chiedendo di rispettare quel principio di trasparenza tante volte sbandierato ai quattro venti. E spiegando: “Il modo ristretto in cui è stata trattata questa richiesta di accesso pubblico significa che non è stato fatto alcun tentativo di identificare se esistessero questi messaggi di testo. Ciò non soddisfa le ragionevoli aspettative di trasparenza e standard amministrativi nella Commissione”.