La Fondazione Il Canto di Virgilio chiude in bellezza la X Edizione della rassegna “Sicut Sagittae – rassegna di musica antica” con un evento di altissimo profilo artistico. L’appuntamento di chiusura, promosso dal MiC (Ministero della Cultura) e dalla Regione Campania, si terrà venerdì 28 novembre alle ore 20.30 presso la sede della Fondazione in via S. Chiara 10 a Napoli.
Sul palco salirà il maestro Rinaldo Alessandrini con il suo Concerto Italiano, ensemble tra i più acclamati a livello internazionale, per un programma dal titolo emblematico: “Come veggiamo usarsi ne’ madrigali moderni”.
Questo concerto è un invito ad attraversare il mondo poetico e sonoro del primo Seicento, un’epoca in cui la musica si fece linguaggio dell’anima e la parola, finalmente libera, trovò nelle voci e negli strumenti la sua espressione più vera e commovente.
Il programma offre uno sguardo appassionato e approfondito sulla produzione madrigalistica di Claudio Monteverdi, spaziando dal primo all’ottavo libro. È un percorso che traccia l’evoluzione del pensiero musicale del compositore, dalla sua adesione alle correnti poetiche del tempo alla sua irrefrenabile tensione verso una nuova, dirompente espressività. Si parte dal Primo Libro, ancora permeato dell’eredità cinquecentesca, per giungere alla piena, matura consapevolezza stilistica dell’Ottavo Libro.
In questo viaggio, Monteverdi esplora i territori dell’innovazione e dell’emozione, fondendo parola e suono in un abbraccio indissolubile che diventerà il cuore della modernità musicale.
Una tappa cruciale di questo cammino è il Quarto Libro, dove il compositore cremonese ridefinisce radicalmente il rapporto tra musica e testo, trasformando l’armonia in un gesto teatrale e la dissonanza in parola viva e palpitante. È in questa fase che la musica diventa dramma puro, anticipando i principi della “seconda pratica” e gettando le basi per il linguaggio dell’opera.
Accanto ai capolavori vocali di Monteverdi, il concerto propone le pagine strumentali di Giovanni Battista Fontana e Marco Uccellini, che offrono momenti di respiro e virtuosismo. Questi brani sono lo specchio di una straordinaria fioritura artistica italiana che, partendo dal madrigale, si espande verso la sonata, aprendo nuove e feconde vie alla scrittura strumentale.
A guidare il pubblico in questo itinerario denso e vibrante sarà Rinaldo Alessandrini, fondatore e direttore del Concerto Italiano, universalmente riconosciuto come il massimo interprete e un fine “archeologo” di questo repertorio. La sua esecuzione, celebre per il rigore filologico e l’intensità espressiva, non si limita a ricostruire un suono, ma restituisce la vertigine di un’epoca in cui il suono divenne teatro e la musica, per la prima volta, si fece specchio fedele della vita interiore. Sotto la sua guida, l’amore, la perdita, la meraviglia e il desideria che abitano i versi dei poeti monteverdiani tornano a vivere e a risuonare in ogni intervallo, in ogni dissonanza, in ogni sospensione.
Questo concerto è più di un evento musicale; è un viaggio che dal passato ci parla con urgenza al presente, ricordandoci che in Monteverdi, come in ogni arte immortale, risuona la verità più profonda dell’uomo: la sua eterna, inquieta e meravigliosa modernità.
Biglietti
Ingresso unico: 15 euro + diritti di prevendita disponibile sul portale www.Azzuroservice.net
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