In una fase storica in cui si cerca di alimentare sempre più la cosiddetta ‘guerra fra poveri’, esiste anche la possibilità di apprendere notizie che fanno bene alla società moderna.
NaturaSì, leder dei supermercati bio in Italia, infatti, ha deciso di dare un contributo consistente per pagare il costo dei tamponi ai propri dipendenti diretti che hanno scelto di non vaccinarsi.
L’annuncio ha subito fatto il giro del web scatenando reazioni contrastanti. Da una parte è stato lodato e preso a modello, dall’altra è stato bollato come gesto da irresponsabili che “incoraggia i no-vax”, come se fosse questa una colpa.
La decisione di NatursaSì è stata annunciata dal presidente Fabio Brescianin con una lettera indirizzata ai 1.650 dipendenti nella quale scrive: “Per garantire il rispetto delle nuove norme sul green pass, e permettere a tutti i lavoratori di svolgere la propria attività in azienda liberamente, siamo intenzionati a contribuire come gruppo al costo dei test previsti dalla legge”.
“Non vogliamo entrare nella polemica: la nostra azienda vuole garantire un aiuto ai nostri collaboratori. Per noi, come azienda del biologico italiano, in armonia con la nostra missione, sono validi tre principi fondamentali: il rispetto della salute delle persone e della Terra, il rispetto della libertà individuale, i diritti e la dignità dei lavoratori”.
Come scrive il Corriere, la somma si aggirerebbe intorno ai 115mila euro.
La società, che destina automaticamente una parte delle entrate a progetti di valore sociale e a favore dei lavoratori, precisare non aumenteranno i prezzi per i clienti. E considera quella cifra, 115mila euro, un valore negoziabile per garantire la libertà e i diritti dei propri lavori.
Nessun’altra azienda in Italia, al momento, ha fatto un passo così deciso e lodevole. Ma noi ci auguriamo che presto possa essere presa da esempio