Ucraina: “Putin è il principale criminale di guerra del XXI secolo e sarà sicuramente processato”.

Il piglio risoluto, gli occhi serrati a mo’ di sfida, le labbra tese a proferire una condanna, Iryna Venediktova ha una sola certezza: “Come comandante in capo delle forze armate russe, è lui il responsabile delle atrocità commesse in Ucraina. Riusciremo ad arrestarlo e verrà processato”.

Da due mesi la procuratrice generale ucraina indaga sui crimini di guerra commessi dall’esercito russo dopo l’invasione – “oltre 8.000 individuati finora” -, ogni giorno aggiorna la cruda contabilità dei massacri, non esita a postare su Twitter nome e cognome di uno dei presunti responsabili della morte e delle torture di civili a Bucha, a rischio di smentita. A Irpin, davanti alla suggestiva Casa della Cultura, tra colonne e volte che un tempo ospitavano i concerti della Filarmonica e ora devastata dai colpi di artiglieria e dalle fiamme, in sottofondo le lamiere smosse dal vento che ancora restituiscono un suono sinistro, Venediktova convoca la stampa e snocciola gli ultimi dati: solo in questa città sono stati trovati 290 corpi, anche quello di un bambino. Solo 185 sono stati identificati, mentre “55 sono solo resti umani”. E ancora: “In 40 sono stati uccisi da spari, 35 dalle schegge, 5 dalla fame”. Altri 210, invece, sono in tali condizioni che non si è ancora capito come siano morti.

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