Il professor Alessandro Orsini è tornato ancora una volta a “Cartabianca“, unico programma Rai che nonostante le polemiche delle scorse settimane e il veto della dirigenza continua a ospitarlo (gratuitamente).
Nella puntata del 5 aprile del talk show, che va in onda su Rai3, il direttore e fondatore dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale della LUISS è andato dritto all’attacco del presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “Zelensky deve darsi una calmata – ha detto – non può decidere da solo e farci precipitare nella terza guerra mondiale”.
“Politicamente – attacca Orsini – Zelensky è un incapace totale. Il governo italiano deve rendersi disponibile al riconoscimento del Donbass e della Crimea. Noi dobbiamo insegnare ai giovani a lottare per la libertà di pensiero. Stiamo vivendo un’ondata di maccartismo, non si può riflettere sulle origini della guerra. Io sono qui e non arretro”. Orsini risponde poi alle solite e note accuse: “Quando mi si dice che sono filo-Putin sono solo vili calunnie”.
E precisa: “Io nel 2017 pubblicavo sul mio sito articoli intitolati ‘Tutti gli omicidi di Putin’. Cinque giorni prima che iniziasse l’invasione russa, il cancelliere tedesco Scholz aveva tentato una mediazione: Zelensky avrebbe dovuto rinunciare alla Nato e dichiarare la neutralità dell’Ucraina, ha rifiutato. Zelensky non può pensare di precipitarci nella terza guerra mondiale o di chiedere a centinaia di imprese italiane di essere spazzate via. Se siamo coinvolti, Zelensky deve accettare che l’Italia e l’Europa abbiano voce in capitolo”, dice il docente di sociologia del terrorismo internazionale.