Da questa mattina l’ospedale Cotugno, il polo infettivologico più importante del Mezzogiorno e centro di riferimento regionale per il Covid, torna ad essere per la terza volta in due anni solo centro Covid. Significa che, come era accaduto in passato, tutti i reparti sono riconvertiti per far fronte all’emergenza che è tornata ad avanzare in maniera significativa. Qui negli ultimi giorni aumentano i pazienti in Intensiva, qui difficilmente oggi un paziente intubato riesce a guarire. Quattro giorni fa in pochi giorni è morto l’ex senatore dei 5Stelle, Bartolomeo Pepe, convinto no vax. «I nostri infermieri – spiega il professore Antonio Corcione, direttore della divisione di Rianimazione dell’azienda ospedaliera dei Colli – sono esausti. Ragazzi che da due anni sono in trincea e dunque abituati a darsi da fare. Non è la stanchezza fisica che sta prendendo il sopravvento ma la frustrazione di assistere ogni giorno a persone che muoiono. Quasi nessuno riesce a guarire, nonostante tutti gli sforzi. É devastante, posso assicurarlo».
Perchè si muore di più?
I pazienti gravissimi sono soltanto i non vaccinati?
«Assolutamente sì, i vaccinati sono ricoverati nei reparti ordinari, e molto spesso corrono qui per la paura e l’ansia, dopo qualche giorno tornano a casa. Il problema serio è che quelli che non hanno creduto all’efficacia del vaccino, neanche in punto di morte si fidano. Allargano le braccia e spesso ci accusano di non volerli curare. Questa è la cosa che fa più male».
Cioè, qual è la reazione?
«Qualcuno quando arriva ed è già gravissimo mente e dice che ha fatto il vaccino. Scopriamo subito che non è così. E loro ci guardano terrorizzati ma allargano le braccia. Rassegnati a morire. Fa male al cuore. Purtroppo questa fase è veramente terribile per questo tipo di ammalato. Da quanti mesi non vediamo più pazienti guariti da situazioni difficili che escono dal reparto e si fanno foto con medici e infermieri? Ecco, questa è la prova che chi non si è voluto vaccinare e incappa nel virus ha pochissime probabilità. Non abbiamo mai visto lastre di polmoni cosi mal ridotti.
L’età media?
«Purtroppo è bassa, abbiamo visto anche ragazzi di 30 e 40 anni non farcela. Ed è questo che i no vax non capiscono. Credono che l’età sia uno scudo. Non è così. Diciamo che si attesta attorno ai 50 anni»
In Intensiva solo no vax?
«C’è qualcuno che è vaccinato ma ha talmente tante patologie pregresse che il Covid è soltanto l’ultima delle patologie. Mi permette un ulteriore appell0? So che noi medici lo ripetiamo fino allo sfinimento ma è importante».
Prego.
«Vaccinatevi, è l’unico modo per sconfiggere il virus che muta. Oggi più di un anno fa è importante. Chi si è vaccinato se la cava con una influenza forse un po’ più aggressiva ma nulla più».
Qualche decesso c’è stato però anche tra i vaccinati sani.
«Vero, ma bisogna guardare i numeri. Uno, due su mille. Sappiamo tutti che anche prima del Covid si poteva morire di influenza o di polmonite».