Personale della Guardia costiera dell’ufficio circondariale marittimo di Ischia e della delegazione di spiaggia di Sant’Angelo ha dato esecuzione questa mattina al decreto di sequestro preventivo, emesso dal Gip di Napoli su richiesta del sostituto procuratore dott. Giulio Vanacore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, dell’approdo del Comune di Lacco Ameno gestito dalla SCARL Marina del Capitello. Il reato contestato è quello di occupazione sine titulo di area demaniale marittima.

L’attività ha portato al sequestro di un’area totale di 33.366,19 mq, suddivisi tra specchio acqueo a ponente del pontile Fungo interno scogliera, specchio acqueo a levante del pontile fungo, specchio acqueo denominato “approdo Capitello”, aree a terra e specchi acquei destinati anche all’ormeggio.

L’autorità giudiziaria, nell’individuare il sindaco del Comune di Lacco Ameno quale custode delle aree oggetto di sequestro, ha concesso 15 giorni di tempo per l’intero sgombero delle aree interessate, stante la difficoltà di rimuovere ad horas le strutture e le unità ivi allocate.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione. Il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.

“In questo momento mi stanno notificando gli atti in cui sono nominato custode giudiziario delle aree. Si è disposto il sequestro del porto turistico per un’occupazione sine titulo”. A dirlo all’Adnkronos è il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, pochi minuti dopo il sequestro del porto turistico del comune isolano operato dalla Capitaneria di Porto di Ischia, su disposizione della Procura di Napoli.

Il primo cittadino ha poi spiegato che “è in corso un contenzioso aperto tra l’amministrazione comunale e il subconcessionario (Marina di Capitello Scarl) del porto turistico di Lacco Ameno, che con la formula del project financing fissata nel 2017 si era impegnato a pagare un canone e a fare dei lavori sul porto turistico. Il canone non è mai stato corrisposto e i lavori sono stati eseguiti in minima parte, quindi ritengo che il magistrato, a ragione, abbia disposto che si è verificata un’occupazione sine titulo, affidando al sindaco la gestione giudiziaria”.

“Ora si deve pensare alle opzioni di dissequestro a favore del Comune per non perdere l’estate turistica. Si sa che parte a breve il flusso di turisti sull’isola, ma il diportista vuole sapere dell’attracco per la propria barca già a gennaio. L’approdo a Lacco Ameno è piuttosto ricercato, come rappresentante dell’ente locale che sta operando investimenti nell’area, mi auguro collaborazione da Procura di Napoli e Capitaneria di Porto per non perdere l’estate turistica a Lacco Ameno”, ha concluso Pascale.

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