L’amica geniale è la serie tv che dal 2018 sta spopolando nel cinema internazionale.
Tratta dall’omonima saga di libri, scritti da Elena Ferrante, essa tratta della storia di due donne, Elena e Lila.
La serie si sviluppa in un lungo flashback, che ci porta nell’infanzia delle protagoniste, per poi percorrere attraverso le varie serie tutta la loro crescita e maturazione.
Sono personaggi diversi ma con molti tratti in comune; potremmo considerarle due facce della stessa medaglia.
Lenù rappresenta la ragione; di fatto è lei quella tra le due che continua a studiare, si trasferisce, frequenta ambienti altolocati, e pare realizzarsi sposandosi con un uomo proveniente da una famiglia ricca.
Ciò potrebbe sembrare un tentativo di sradicamento, ma non manca il ritorno alle origini. Elena in realtà è sempre stata innamorata di Nino, suo amico d’infanzia. Anche lui è un personaggio ambiguo, che con i suoi tentativi di cambiamenti radicali, alla fine si ritrova a incarnare perfettamente il padre, con tutti i suoi vizi.
Infatti, considerando la sua preparazione culturale ci si aspetta un personaggio sano e anticonformista, ma che in realtà si rivela peggio degli altri uomini presenti nella serie, che rientrano nell’archetipo dell’uomo maschilista e retrogrado.
Nino è di più; fa della sua intelligenza la peggior arma per colpire e affascinare le donne, soggiogandole e manipolandole, facendole cadere in rovina.
Analizzando questi due personaggi, la cultura sembra annullare quei principi morali e intimi che guidano l’agire umano. Si potrebbe considerare una velata critica alla ragione.
Lila invece rappresenta la donna che è rimasta a Napoli, non ha potuto studiare, il suo matrimonio subito è andato in rovina, poiché restando fedele alle tradizioni dell’epoca, ha dovuto sposare un uomo per convenienza.
Con il suo temperamento, la sua personalità e la sua spiccata intelligenza, riesce sempre a fare la differenza, ad essere notata, ad essere un personaggio emblematico.
In certi versi potrebbero sembrare personaggi che indicano il riscatto femminile, nella sua forma più naturale e realistica. La donna rivoluzionaria non è solo partecipazione a manifestazioni e propaganda, ma anche colei che attraverso il proprio modo di essere e di pensare, fa la differenza.
Le due protagoniste sono talvolta discordi riguardo molti punti di vista e modi di pensare, che mandano in crisi lo spettatore riguardo l’autenticità della loro amicizia, ma in realtà non si staccheranno mai.
In quanto esseri umani, anche loro non sfuggono alle critiche, soprattutto Elena.
Elena è quell’archetipo di donna da cui tutti si aspettano tanto. Tutti la credono perfetta, priva di vizi e dotata solo di virtù. Qualsiasi sua azione non conforme alla moralità del tempo viene condannata aspramente.
Lila è l’esatto opposto; Per il suo carattere, determinato dal contesto socioculturale in cui ha vissuto, viene vista di default come un personaggio grezzo, da cui aspettarsi di tutto, nonostante i vari momenti in cui ha mostrato di essere davvero all’avanguardia.
Ambedue man mano prendono una posizione femminista nella serie, seppur in modo diverso.
Entrambe, nonostante le varie ricadute, tentano di affermare la propria indipendenza, talvolta riuscendoci, altre meno.
Nel corso della serie si assiste, a partire dal passaggio dalla seconda alla terza stagione, ma è radicale dalla terza alla quarta, ad una maturazione dei personaggi e dell’intera società.
La terza serie rappresenta la realtà in crisi; pare che nessuno riesca a mettersi al passo con il mondo in cambiamento. Il clima è aggressivo, tumultuoso, tipico di quando il mondo sta cambiando.
Nella quarta serie invece, la società pare essersi già integrata con la realtà. È stata raggiunta la fine della crisi, ma ciò non toglie che ci saranno momenti di screzio e di agitazione.
La domanda che tutti si pongono è: chi è l’Amica geniale? In realtà non c’è una risposta esatta, in quanto ognuno può intendere la genialità a modo proprio.
Il bello della serie è questo: dall’inizio alla fine lo spettatore, così come il lettore, si pone continuamente delle domande, a volte anche senza riuscirsi a dare una risposta.
Resta di fatto che si tratta di una serie travolgente, a tratti misteriosa e indagatrice.
I personaggi, in particolare le protagoniste, si mettono continuamente in discussione, compiendo azioni talvolta irrazionali, talvolta contraddittorie, ma strumentali a far parlare di sé.
Se non ci fosse critica non ci sarebbe comprensione del prodotto, e quindi è giusto che chi guarda sviluppi un proprio giudizio, positivo o negativo che sia.