Lavorare in un’ambiente professionale che porta a comunicare con le persone richiede una certa attenzione e soprattutto una certa responsabilità.

Comunicare agli altri e con gli altri significa esporsi il più possibile. Anche se si tratta di comunicazione digitale è giusto tenere sempre chiara l’azione che si sta compiendo.

Quando io, così come gli altri miei colleghi, o chiunque altro voglia condividere pensieri, informazioni, contenuti, scriviamo e pubblichiamo, lo facciamo per spingere gli altri a confrontarsi con noi in primis, e con gli altri utenti.

Informare significa trasmettere agli altri la conoscenza di qualcosa.

Il giornalista, l’informatore, il reporter, così come chiunque decida di interloquire con gli altri, deve semplicemente riportare nel modo giusto, ossia in modo grammaticalmente corretto, chiaro, oggettivo, coerente, e coeso, notizie.

Non spetta di certo a noi fare propaganda politica, inculcare agli altri la nostra opinione o le nostre idee, in quanto se proprio vogliamo esprimerle e palesarle, è necessario che ciò avvenga sotto forma di inferenze, cioè attraverso lo svisceramento dei propri ragionamenti e la confutazione delle proprie tesi che portano a determinate conclusioni.

Ognuno è libero di leggere o meno le notizie che vengono proposte in rete o su carta; possono essere apprezzate, disprezzate, criticate, poiché lo scopo principale è quello di smuovere l’opinione pubblica.

Bisogna tenere presente che molti quadri prima di essere definiti capolavori, spesso sono stati disprezzati ed offesi. L’artista se sicuro e consapevole delle proprie capacità, non darà di certo peso alle offese, bensì cercherà sempre di trarre insegnamenti dalle critiche.

Inoltre, è giusto che si dia modo agli utenti e ai lettori di esprimere il proprio pensiero, concorde o discorde che sia, in modo simultaneo, così da poter aumentare l’interazione e conoscere la loro forma mentis, ed elaborare eventualmente strategie di seguito.

Da quando sto scrivendo per una testata, sto capendo davvero quanto sia una responsabilità farlo e quanto bisogna essere lucidi, poiché talvolta ci si può trovare a dover accettare o bypassare determinati pensieri esposti in un certo qual modo.

Io sono del parere che il rispetto sia sovrano, anche quando da una delle parti viene a mancare. La massima “occhio per occhio, dente per dente”, non la considero efficace, soprattutto in questo ambito.

Per darmi forza, anche quando penso di mollare, preferisco sempre rivolgere lo sguardo a qualche secolo fa, e a ricordare a me stessa, ma adesso anche a voi, quando prima, ciò che oggi viene fatto nel giro di poco tempo senza censura ed ostacoli, era assolutamente vietato. Poter scrivere articoli era visto come una delle attività più illecite, uno dei reati più gravi. Eppure, lo si faceva di nascosto, con grande onore e dignità.

Quindi, bando alle chance, cari amici e colleghi, apprezziamo il lavoro che oggi possiamo svolgere liberamente senza rischi. Il mio invito è quello di essere promotori di valori e principi, oltre che di notizie.

Come siamo liberi noi di esprimerci, che lo siano anche gli altri.

Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero, senza paura di essere attaccati o contraddetti.

L’articolo 21 della nostra Costituzione è nostro, trattiamolo con cura.

 

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