Lo specchio è visto come un nemico, che invidioso di te ti mostra come un mostro.
Non ti piaci, vuoi cambiare, vedi tutti più belli di te.
Piangi di nascosto, mangi paranoie e bevi lacrime, così va avanti la tua vita.
Non vedi più il cibo in quanto tale, ma solo come manifestazione fisica di grammi e calorie.
Conti i passi, i piani delle scale, ti alleni per ore senza fermarti, non percepisci la fatica.
Non salti un allenamento, come se fosse un appuntamento a cui non puoi mai mancare. Ogni sforzo è fuoco ardente per quei chili che proprio detesti.
Ti senti in colpa se bevi, ti odi se ti nutri. Anche l’acqua inizia ed essere un peso.
Non esci, non sorridi, non ti diverti. Vuoi solo cambiare al più presto.
Ti guardi allo specchio ogni secondo, con la speranza di vederti diverso.
Prendi il metro, ti misuri, ti limiti ad essere numeri.
Ti prefissi degli obbiettivi, talvolta insani, talvolta irraggiungibili.
Hai paura, nessuno ti capisce, nessuno ti ascolta.
Sembri pazzo, esagerato, fanatico, in cerca di attenzioni.
Nel piatto tutti vedono gioia, tu vedi mostri.
Piccole creature spaventose e pericolose che dal piatto sembrano saltarti in faccia, per poi entrarti nella bocca e fermarsi in gola.
Non riesci a respirare, vuoi cacciare fuori tutto, anche ciò che non hai ingurgitato.
Solo così ti senti libero, appaciato. Per te questo è sinonimo di serenità.
Pensi che è questo ciò che ti meriti, che puoi continuare all’infinito, tanto sei tu ad avere il controllo.
Non è così. È il tuo disturbo alimentare che, come un tiranno, detta quelle leggi che ti incitano a farti del male, e che, come un burattinaio che tira i fili della sua marionetta, così manovra te.
Tu esegui tutto alla perfezione, lo lodi e lo rispetti come un dio. Il solo pensiero di disobbedirgli ti manda in paranoia.
Ti senti in colpa, chiedi perdono e offri sacrifici.
Lo percepisci come entità immanente e superiore a te, che agli occhi della realtà non fa altro che danneggiarti, ma ai tuoi occhi vedi solo un modo per aspirare a ciò che tu ritieni che sia la perfezione.
È un circolo vizioso, dedalico, il cui perimetro è ricoperto da filo spinato, e uscirne sembra impossibile.
Se ritieni di soffrire di un DCA, non esitare a parlarne con qualcuno; puoi recarti al consultorio più vicino a te o contattare il numero verde 800.180.969.
È necessario essere seguiti da professionisti che possano lavorare in sinergia e curare in contumacia l’aspetto nutrizionale e psicologico.
In Italia purtroppo, il Sistema Sanitario Nazionale non finanzia in toto questi lunghi iter, facendo così gravare le ingenti spese tutte a carico delle famiglie.
Sappiamo e ricordiamo che per i Disturbi del comportamento alimentare si può morire. Non sono un capriccio, ma veri e propri disturbi mentali.
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