I buoni pasto, concepiti per supportare i lavoratori nelle loro spese alimentari durante l’orario di lavoro, spesso sono oggetto di controversie a causa delle disparità nella loro distribuzione. Ma perché le cifre dei buoni pasto devono essere diverse da lavoratore a lavoratore? E perché alcuni lavoratori, come le Guardie Giurate, ricevono buoni pasto in alcune province grazie a integrativi firmati e non in altre? Questa non è forse una forma di discriminazione?
Disparità tra Lavoratori?
Le cifre dei buoni pasto variano spesso in base al livello di inquadramento, al tipo di contratto e talvolta alla regione o alla provincia in cui il lavoratore è impiegato. Questa disparità può generare un senso di ingiustizia tra i dipendenti, che si vedono trattati in modo differente pur svolgendo mansioni simili. Tutti i lavoratori dovrebbero avere accesso a benefici equivalenti per garantire un ambiente di lavoro equo e motivante.
Disparità tra Province.
La situazione si complica ulteriormente quando si considera che in alcune province, come nel caso delle Guardie Giurate, i buoni pasto vengono distribuiti mentre in altre no. Questo crea una frattura tra i lavoratori che dovrebbe essere colmata ma che non sembra interessare una parte di sindacati fermi da anni nel chiedere un diritto . Forse un lavoratore ha diritto al buono pasto per mangiare e un altro nonostante collega no ? La disparità tra le diverse aree geografiche riflette una mancanza di coerenza nelle politiche aziendali e regionali, che penalizza ingiustamente alcuni lavoratori rispetto ad altri.
L’ associazione Nazionale Guardie Particolari Giurate tramite il suo Presidente Giuseppe Alviti vuole una Richiesta di Equità e un intervento urgente di tutti i rappresentanti sindacali.
È fondamentale che le aziende e le istituzioni lavorino per eliminare queste discrepanze, garantendo che tutti i lavoratori, indipendentemente dalla loro posizione, provincia o contratto, ricevano un trattamento equo. I buoni pasto dovrebbero essere standardizzati e distribuiti in modo uniforme, affinché ogni lavoratore possa beneficiare dello stesso livello di sostegno e per questo si richiede una vera presa di posizione
La distribuzione diseguale dei buoni pasto è una chiara forma di discriminazione che mina l’equità e la coesione all’interno delle aziende. È necessario un intervento urgente per armonizzare le politiche di distribuzione dei buoni pasto, assicurando che ogni lavoratore riceva il giusto riconoscimento per il proprio lavoro.
Comunicato stampa Giuseppe Alviti
