La Confederazione Sindacale Europea Lavoratori e Pensionati – Umbria
chiede di rivedere  la nuova legge per accedere alla disoccupazione,
sottolineando come, per colpa di pochi furbi, tutti i cittadini si
trovino a pagarne le conseguenze. È come se, a causa dei falsi invalidi,
si finisse per
togliere le pensioni di invalidità a chi ne ha realmente bisogno.

La Conf-SELP Umbria, tramite il commissario regionale Niccolò
Francesconi, invita il governo a rivedere il provvedimento e si chiede:
invece di ricorrere a un referendum, come quello dell’8 e 9 giugno, in
cui per molti punti l’ultima parola spetta quasi sempre ai giudici, non
sarebbe stato più efficace intervenire direttamente su un tema
così cruciale per i lavoratori?

Nel 2025, il governo italiano ha introdotto nuove regole per l’accesso
alla NASpI, l’indennità di disoccupazione destinata ai lavoratori che
perdono involontariamente il proprio impiego. Tra le modifiche più
contestate, spicca la nuova soglia di 13 settimane di contribuzione
presso il nuovo datore di lavoro per poter accedere alla disoccupazione.

Questa norma penalizza chi decide di cambiare lavoro per migliorare la
propria posizione professionale, ma non supera il periodo di prova o si
trova costretto a lasciare il nuovo impiego prima di aver maturato il
requisito minimo. In questi casi, il lavoratore si ritrova senza reddito
e senza alcuna tutela, nonostante abbia versato contributi anche per
anni nel sistema previdenziale.

Inoltre, questa legge potrebbe anche rappresentare un disincentivo alla
ricerca di nuove occupazioni per chi già percepisce la NASpI, spingendo
i lavoratori a evitare nuove opportunità per paura di non raggiungere
le 13 settimane di contribuzione con il nuovo datore di lavoro e, di
conseguenza, perdere la disoccupazione, ritrovandosi senza alcun reddito
o aiuto.

La Conf-SELP Umbria ritiene che questa legge sia ingiusta e
penalizzante, poiché scoraggia la mobilità lavorativa e limita le
opportunità di crescita professionale. Invece di incentivare il
dinamismo del mercato del lavoro, rischia di spingere i lavoratori a
rimanere in posti poco soddisfacenti per paura di perdere la copertura
economica, oppure a rinunciare a nuove opportunità per timore di un
insuccesso nel nuovo impiego.

Secondo alcuni esperti, la misura è stata introdotta per contrastare
gli abusi del sistema NASpI, evitando che alcuni lavoratori si dimettano
volontariamente per poi ottenere l’indennità di disoccupazione
attraverso assunzioni temporanee. Tuttavia, il rischio è che questa
stretta finisca per colpire anche chi cambia lavoro in buona fede, senza
alcuna intenzione di sfruttare il sistema.

La domanda che molti si pongono è: questa legge tutela davvero il
mercato del lavoro o lo rende più rigido e meno accessibile? È
necessario un intervento urgente a tutela di tutti i lavoratori

Confedederazione Sindacale Europea Lavoratori e Pensionati
Commissario Regionale Umbria
Dott. Niccolò Francesconi

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