“Migliaia di aziende del settore dell’autoriparazione sono a rischio chiusura a causa dei ritardi accumulati
nella realizzazione dei corsi regionali di riqualificazione previsti per acquisire l’attestato di operaio
qualificato nel settore dell’autoriparazione. Per tale motivo si rende necessario un’ulteriore proroga di
almeno un anno del regime transitorio, al fine di permettere l’attivazione di tali corsi regionali e creare le
condizioni necessarie per l’adeguamento dei requisiti professionali da parte degli autoriparatori interessati,
consentendo loro di continuare a esercitare l’attività, azione essenziale per l’efficienza del parco auto
circolante e la sicurezza stradale”.
E’ questa la richiesta che l’Unione Artigiani Italiani e delle PMI ha avanzato con una lettera inviata al
Sottosegretario di Stato Ministero delle Imprese del Made in Italy On. Massimo Bitonci.
La missiva, firmata dal Presidente dell’Unione Artigiano Artistico e Tradizionale Francesco Michele Abballe,
dal Presidente Nazionale UAI Gabriele Tullio e dal Dirigente Generale UAI Giuseppe Zannetti, suona come
un vero e proprio grido d’allarme per tante imprese che, in mancanza della proroga richiesta, saranno
costrette ad abbassare le serrande.
Nella lettera, la UAI sottolinea richiama la legge 11 dicembre 2012 n. 224, che ha dato una nuova
regolamentazione dell’attività di autoriparazione, unificando le precedenti categorie di “meccanica,
motoristica” e “elettrauto” nella nuova categoria denominata “meccatronica”. Ciò ha permesso alle
imprese iscritte nel registro delle imprese o nell’albo delle imprese artigiane al 5 gennaio 2013 e abilitate
alle attività di “meccanica e motoristica” o “elettrauto”, di continuare a esercitare le rispettive attività per
cinque anni, prorogati successivamente a undici, fino al 5 gennaio 2024.
Alla scadenza di questo periodo, i responsabili tecnici di tali imprese, se non in possesso di almeno uno dei
requisiti tecnico-professionali previsti dallì’art. 7, comma 2, lettere a) e c) della legge 122/1992, avrebbero
dovuto completare un “corso regionale teorico-pratico di qualificazione, seguito da almeno un anno di
attività come operaio qualificato nel settore dell’autoriparazione negli ultimi cinque anni”, per quanto
riguarda le competenze non possedute.
In mancanza di ciò, una volta terminato il periodo transitorio, il responsabile tecnico non potrebbe più
mantenere tale ruolo, con conseguente cancellazione dal registro delle imprese o dall’albo delle imprese
artigiane, e l’adozione da parte delle CCIAA di provvedimenti di divieto di prosecuzione delle attività di
“meccanica e motoristica” o “elettrauto”, portando alla cessazione d’ufficio dell’attività e all’impossibilità di
mantenere la posizione di responsabile, con relative sanzioni amministrative.
I ritardi nella realizzazione dei corsi professionali regionali rischiano di mettere in ginocchio un intero
settore, che la UAI chiede di salvaguardare con un provvedimento governativo di proroga.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

L'Altra Notizia

You cannot copy content of this page