Nel silenzio assordante di governo e opposizione, come A.I.A.C.E. e
Confederazione Sindacale Europea Lavoratori e Pensionati – Umbria,
torniamo a chiedere con forza l’introduzione di un minimo
impignorabile di 1000 euro per tutti i lavoratori, così come già
previsto per i pensionati. Si tratta di una misura fondamentale che
riguarda migliaia di persone, troppo spesso ignorata da chi dovrebbe
tutelarle. L’aumento del costo della vita, unito alla stagnazione
salariale che perdura da anni, rende questa richiesta non solo
legittima, ma urgente. Come si può pensare di vivere — o meglio,
sopravvivere — se nemmeno una soglia minima di 1000 euro viene
protetta in caso di pignoramento? Parliamo di una cifra che, nella
realtà quotidiana, copre appena le spese essenziali: affitto, bollette,
TARI, bollo auto, assicurazione, alimentari e molto altro.
Conti alla mano, 1000 euro rappresentano una somma già insufficiente
per le esigenze di una famiglia media. Tuttavia, è il minimo che deve
essere garantito, una soglia di dignità economica sotto la quale non si
può e non si deve scendere. Come Dirigente Nazionale A.I.A.C.E. e
Commissario Regionale Umbria Conf-Selp, Niccolò Francesconi chiede un
intervento immediato e concreto da parte di tutto l’arco parlamentare.
È tempo di agire, di mettere al centro le persone e di garantire una
tutela reale per migliaia di famiglie italiane.
