Di Enzo Esposito

In città si sta sviluppando un dibattito a mio avviso tossico sull’arrivo della Commissione d’accesso agli atti dell’Amministrazione comunale.

I cittadini e le forze politiche, per la maggior parte, si sono costituiti in due tifoserie: una tifa per lo scioglimento l’altra no.

Io ritengo che questa divisione manichea ci distoglie dai problemi reali sui quali la società civile e le forze politiche dovrebbero confrontarsi e non ci consente di cogliere l’essenza della questione.

Il Comune di Marano ha oramai un record di Commissioni d’accesso e scioglimenti.

L’esperienza passata dovrebbe indurci a una riflessione più pacata e scevra da tifoserie.

Possiamo tranquillamente affermare che – con l’eccezione della dottoressa Tramonti – le esperienze commissariali non solo non hanno affrontato i problemi evidenziati nelle motivazioni degli scioglimenti ma spesso – quasi sempre – sotto il profilo della gestione amministrativa non hanno brillato per i risultati prodotti e spesso hanno solo rinviato la soluzione dei problemi.

La legge sugli scioglimenti andrebbe radicalmente modificata perché ad oggi non contempla gli strumenti di intervento straordinari – finanziari, amministrativi e di gestione del personale – per riportare le amministrazioni sciolte a una gestione virtuosa della cosa pubblica.

Nelle ultime due relazioni di scioglimento è emerso che la sofferenza principale dell’amministrazione dal punto di vista della legalità è costituito dal personale amministrativo.

Orbene nessun commissario aveva gli strumenti per affrontare e risolvere le criticità emerse, inoltre i commissari non dispongono di risorse economiche straordinarie per ricondurre la gestione finanziaria nei canoni della buona gestione e la salvaguardia dei servizi comunali per i cittadini.

Possiamo tranquillamente affermare che le gestioni commissariali non hanno migliorato la gestione ne tantomeno risolto le criticità evidenziate nelle relazioni di scioglimento.

La politica tutta – maggioranza e opposizione – e la cittadinanza dovrebbero, piuttosto che dividersi in tifoserie, dovrebbero aprire un confronto franco e libero per affrontare le criticità che impediscono alla città di esprimere a pieno le sue potenzialità.

Maggioranza e opposizione dovrebbero affermare insieme il primato della politica, confrontandosi e anche dividendosi sull’analisi dei problemi e sulle possibili soluzioni.

Il Consiglio comunale dovrebbe convocarsi per una sessione tematica sui trasporti e in un sussulto di dignità – maggioranza  eopposizione insieme  – denunciare la logica assurda dietro il progetto della cosiddetta Gronda, un progetto che nasce non per risolvere i problemi di mobilità della popolazione a Nord di Napoli ma per spendere. L’Amministrazione dovrebbe unitariamente denunciare con forza l’inutilità del progetto, chiuso nella logica del fare per spendere invece che dello spendere per fare.

Ritornare al confronto pubblico sulla gestione della Cosa pubblica e, nel caso, dividersi sul merito, sarebbe una bella lezione di cittadinanza attiva e uno spettacolo più intigrante dell’attuale scontro tra tifoserie.

L'Altra Notizia

You cannot copy content of this page