di Claudio Eusebio

Marano: Il 12 febbraio 2025 al Comune di Marano di Napoli si è insediata una Commissione d’accesso inviata per verificare se ci siano infiltrazioni, ingerenze e pressioni della Camorra sulla struttura comunale a nemmeno due anni dalle elezioni svoltesi a maggio con ballottaggio a giugno 2023. Il Consiglio Comunale era stato sciolto nel giugno del 2021 con conseguente amministrazione della Commissione Straordinaria durata due anni. 

​La verifica della commissione d’indagine riguarda sia il Consiglio Comunale sia gli uffici ed ha lo scopo di individuare forme di condizionamento degli stessi, tali da determinare un’alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi e da compromettere il buon andamento o l’imparzialità dell’amministrazione comunale. 

​Il Consiglio Comunale è già stato sciolto quattro volte nel 1991, nel 2004 (poi annullato), nel 2016 e nel 2021. Nelle motivazioni degli scioglimenti ci sono sempre, tra l’altro, relazioni di parentela: consanguinea oppure acquisita, diretta o indiretta, tra amministratori, dipendenti e soggetti appartenenti ai diversi “clan” attivi in ambito locale e nel contesto territoriale dell’area nord di Napoli. Tuttavia, di rado, connesse agli scioglimenti, sono state individuate condotte che abbiano dato luogo a dichiarazioni di incandidabilità per gli amministratori o a sospensioni dall’impiego per i dipendenti responsabili delle stesse. Arresti, e talvolta anche condanne, di dipendenti e amministratori sono avvenuti per procedimenti di natura penale diversamente istruiti. ​

​In seguito all’ultimo scioglimento, quello del 2021, furono dichiarati incandidabili l’ex Sindaco pro tempore e anche un consigliere di minoranza, ininterrottamente presente nel civico consesso dal 1993 ricoprendo altresì per circa tredici anni la carica di Sindaco che si dimise, prima dell’arrivo della commissione d’accesso, in quanto agli arresti domiciliari per concorso esterno in associazione mafiosa. Per nessuno degli altri consiglieri citati nel corrispondente decreto fu dichiarata l’incandidabilità.

​Le precedenti commissioni d’indagine hanno messo in evidenza come le consorterie criminali attive in città abbiano dimostrato spiccate attitudini imprenditoriali riciclando i capitali sporchi in attività economiche e speculazioni edilizie, investendo i proventi illeciti in lottizzazioni previste dal piano regolatore in cui hanno interessenze o le acquisiscono e nell’abusivismo. 

​Lo schema del nuovo PUC (Piano Urbanistico Comunale), di prossima adozione in Giunta, e redatto dal gruppo di lavoro consultando con ampia partecipazione la comunità maranese, prevede l’eliminazione di tutte le zone C di edilizia convenzionata, promuove gli interventi di recupero del centro storico e di valorizzazione dei beni storici, architettonici e ambientali, e una quantità di standard urbanistici e servizi collettivi adeguata al numero degli abitanti, al momento gli standard sono al 20% dell’effettivo fabbisogno.

​Se il Consiglio Comunale sarà sciolto di nuovo l’Ente sarà  governato da una Commissione Straordinaria.

​La Commissione Straordinaria è nominata allo scopo di ripristinare la legalità, assicurare il regolare funzionamento dei servizi dell’ente, far fronte a situazioni di gravi disservizi e avviare la sollecita realizzazione di opere pubbliche indifferibili. 

​Può farlo adottando un piano degli interventi, anche con riferimento a progetti già approvati e non eseguiti e potendo attivare, come previsto per gli enti disciolti, la priorità di accesso ai contributi e finanziamenti a carico degli stanziamenti destinati agli investimenti per gli enti locali anche in deroga alla disciplina sugli enti locali dissestati. 

​La Commissione Straordinaria che ha retto il Comune di Marano dopo lo scioglimento del 2021 ha fatto ben poco di quanto in suo potere. Sono stati persi alcuni finanziamenti relativi ai fondi PICS, il Piano di Riequilibrio Finanziario da essa predisposto è stato dichiarato inammissibile dalla Corte dei Conti per l’assenza dei presupposti normativi richiesti. La gara indetta per l’assegnazione dell’appalto del servizio di igiene urbana è andata deserta, è stata poi riproposta con alcune modifiche sempre dalla Commissione Straordinaria ma l’attuale amministrazione ha dovuto sospenderla e ritirare la documentazione in quanto, anche alla luce dei rinnovi contrattuali del settore, il piano industriale alla base della gara, risalente al 2021, risultava del tutto fuori mercato. Il piano industriale per la gara è stato riformulato dall’amministrazione in carica. L’organico è rimasto carente e gli uffici restano coperti da un numero insufficiente di unità, in particolare la Polizia Municipale e l’Ufficio Tecnico.

​Le attività di tale commissione, a quanto pare, sono state poco influenti per la stabilizzazione finanziaria, la riorganizzazione della struttura burocratica comunale e la rimozione dei fenomeni di compromissione o interferenza della criminalità organizzata, visto che è stata inviata una nuova commissione d’accesso.

​Considerando i precedenti un altro scioglimento potrebbe anche rinviare sine die l’adozione del nuovo PUC mantenendo in vigore il PRG. 

​Nel caso non emergano dalle verifiche, concreti, univoci e rilevanti elementi di condizionamento della volontà degli organi elettivi e burocratici, sarebbe opportuno che la Commissione d’accesso, che ha competenze investigative e tecnico-amministrative, rilevando situazioni sintomatiche di condotte illecite, al fine di far cessare le situazioni riscontrate e di ricondurre alla normalità l’attività amministrativa dell’ente, indichi, fatti salvi i profili di rilevanza penale, i prioritari interventi di risanamento, gli atti da assumere,  e i provvedimenti da adottare anziché riproporre, sic et sempliciter, un ulteriore scioglimento.

 

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