Negli ultimi anni, la sindrome del burnout ha assunto proporzioni quasi epidemiche nel mondo del lavoro occidentale tecnologicamente avanzato, riflettendo cambiamenti significativi negli ambienti e nelle modalità lavorative. La crescente priorità data alle esigenze economiche rispetto ai valori umani pone una forte pressione sui lavoratori, chiamati ad adeguarsi a richieste sempre più incalzanti. Quando il divario tra le risorse individuali e le richieste organizzative si amplia, il costo umano diviene elevato, interessando in particolare professioni ad alto contatto emotivo come quelle sociali, sanitarie e dell’istruzione, dove le relazioni interpersonali, pur potenzialmente gratificanti, possono anche rivelarsi fonti di notevole stress, tanto più in un contesto acuito dalla pandemia di Covid-19 e dalla carenza di risorse.
Il burnout e i rischi psicosociali sono analizzati in quest’opera, pensata per chi desidera comprenderne le dinamiche e le conseguenze. Partendo dalla comune esperienza di “andare in tilt”, il testo esplora il logorio fisico e mentale che affligge chi lavora a contatto con persone bisognose, evidenziando come questa crisi emotiva impatti sull’efficienza professionale.
“Forti della nostra pluriennale conoscenza maturata sul campo, presentiamo un’analisi approfondita del burnout e dei rischi psicosociali (come sovraccarico di lavoro, carenza di risorse e episodi di violenza) nel settore sanitario – spiega la Dottoressa Dosolina Rapacchietta.
Osserviamo come il lavoro, pur gratificante, generi stress e malessere che minano la salute degli operatori, acuendo la crisi di realizzazione professionale.
Riteniamo pertanto doveroso prevenire stress e burnout per garantire la qualità del lavoro, analizzando fattori organizzativi (clima, leadership, conflitti) e individuali.
Attraverso un monitoraggio sistematico e strumenti validati, miriamo a individuare strategie per ristabilire l’equilibrio psicofisico degli operatori, intervenendo su comportamenti e ambiente. Esploriamo le diverse reazioni allo stress e la correlazione tra alessitimia, burnout e disperazione emersa durante la pandemia, suggerendo di integrare la consapevolezza dell’alessitimia nella prevenzione.
Attraverso questo tipo di analisi si possono individuare i comportamenti da modificare, le strategie di coping messe in atto dagli operatori, le caratteristiche di personalità più vulnerabili allo stress, e gli interventi di sostegno psicologico rivolti all’intera équipe. Intervenire con finalità preventive sul rischio di sviluppare il burnout impone di fornire ai professionisti della sanità quel supporto e quegli strumenti utili a individuare ed elaborare eventuali esperienze emotive e relazionali negative che possono avere un impatto significativo sul loro benessere lavorativo e, di conseguenza, sulla qualità delle prestazioni fornite”.
Il burnout tra gli operatori sanitari è da considerarsi, del resto, un dovere per le organizzazioni sanitarie, specialmente quando l’obiettivo è garantire la massima qualità del lavoro.
Queste pagine nascono proprio per promuovere, attraverso una lente scientifica e umana, il benessere organizzativo, valutando stress e burnout con la stessa importanza della produttività, e auspicando interventi formativi per aumentare la resilienza dei futuri professionisti sanitari, per aiutarli ad affrontare meglio le difficoltà dell’inserimento nei contesti operativi.
Dati tecnici
Autori: Giovanni Muttillo, Dosolina Rapacchietta, Domenico De Berardis, Anna Ceci e Aviano Rossi
Titolo: Burnout nelle professioni sanitarie – Strategie di prevenzione e benessere organizzativo
Casa Editrice: Ambrosiana
Uscita Prima edizione: aprile 2025
Prezzo al Pubblico: 19,50€
Numero pagine: 157