Due linee temporali lontane quasi un millennio: l’inizio dell’undicesimo secolo e la fine del
ventesimo secolo. Due protagonisti, il comandante normanno Raynulpho Drengot, fondatore
della città di Aversa, e il capitano dei Carabinieri Andrea Golia, accomunati dallo stesso destino e
da una grande responsabilità: non sono più semplici umani ma vampir, esseri che vanno bel oltre
quello che ci racconta la letteratura fantastica.
– 1018 – Sulle sponde del fiume Ofanto imperversa la battaglia. Un comandante normanno guida le
proprie schiere in guerra e cade con orgoglio durante il combattimento. Ma non è il suo ultimo
giorno di vita: un misterioso guerriero lo riscatta dalla morte, e Raynulpho rinasce come vampir. Da
allora il capo nordico attraversa i secoli dissetando la sua brama di conquista.
– 1980 – Il capitano dei carabinieri di Aversa, Andrea Golia, indaga sulla misteriosa scomparsa di
due uomini dall’Ospedale Psichiatrico Maria Maddalena, ma gli indizi lo portano a uno scenario
sempre più privo di senso.
Un antico diario, il cui contenuto va protetto a ogni costo, cela un mistero primitivo: vita e morte si
muovono tra le sue pagine.
Tutto il romanzo si muove su due piani temporali: il 1018-1021 e il 1980.
Siamo nel 1018. Durante la celebre battaglia di Canne, in cui normanni e
pugliesi combattono insieme contro i bizantini, il comandante normanno
Raynulpho Drengot de Quarrell viene colpito da una freccia, ma prima di
perdere i sensi vede un guerriero indomito che combatte i bizantini a petto
nudo. Quel guerriero è Annibale di Cartagine, che ormai solca la terra da
oltre un millennio.
Nello scontro, il fratello di Raynulpho, Gilberto, muore. Gilberto è uno dei
cinque fratelli Drengot giunti nella penisola alla testa di 250 normanni per
combattere i bizantini. Anche Raynulpho sembra morto, ma un soldato di
nome Rufus lo riporta in vita miracolosamente con una finta pozione. Da
quel momento in poi la parte umana di Raynulpho comincia la sua
contrastata convivenza con quella vampir, una creatura dalle sembianze
umane ma dalle capacità straordinarie. I vampir invecchiano lentamente,
dopo mille anni per loro ne sembrano passati solo quaranta. Alla nascita di
un vampir è legata anche la creazione mistica di un diario.
Ogni vampiro è intrinsecamente legato al suo diario, al cui interno sono custoditi tutti i ricordi e l’essenza stessa
della creatura. Nessun vampir può essere veramente ucciso se il suo diario rimane integro.
Siamo nel 1980. Una donna, Anastaja, entra in un negozio di libri antichi per riferire al vecchio proprietario che
un diario vampir non è più al sicuro. Il diario è custodito nel più antico manicomio del Sud Italia: il Santissima
Maria Maddalena di Aversa. Il vecchio decide allora che è giunto il momento perché il suo piano centenario si
metta in moto. Recupera il proprio diario e fa una cosa estremamente pericolosa per un vampir come lui: ci scrive
dentro con una strana penna senza punta né inchiostro.
Di lì a qualche giorno, il dottor Goffredo Romani, seguendo i vaneggiamenti di un malato dell’ospedale
psichiatrico Antonio Derengo, va in cerca del diario e, proprio nel momento del ritrovamento, l’infermiere Luigi
Coppella, accolito vampir che teneva d’occhio il medico, lo uccide e si impossessa del diario per portarlo al suo
padrone: Raynulpho Drengot.
In questa nuova epoca, il condottiero normanno Raynulpho si fa chiamare Giulio Derengo, deputato della
Repubblica. L’infermiere, contravvenendo a un ordine preciso del suo padrone, prima di consegnare il diario ne
legge alcune pagine. Quando Raynulpho lo scopre, lo uccide.
Il capitano dei carabinieri Andrea Golia segue le indagini sulla scomparsa del medico e dell’infermiere.
Ci spostiamo nel 1021. Raynulpho si risveglia in una chiesa senza ricordare come ci sia finito. Qui incontra
Annibale di Cartagine, che gli rivela nuove preziose informazioni su che cosa significhi essere un vampir e gli
comanda di posizionarsi ad Aversa con i suoi normanni per il controllo dell’Italia meridionale. Infatti, da ben
prima di Raynulpho, i vampir hanno una certa influenza politica sulla penisola, e mirano ancora a espandersi.
Raynulpho e suo fratello Asclettino partono per il Gargano per andare a pregare al santuario dell’Arcangelo
Michele.
Linea temporale del 1980. Il capitano Golia sta ancora indagando sui fatti che hanno avuto origine nel
manicomio. Dato che il matto, Antonio Derengo, risulta essere il nipote dell’onorevole Giulio Derengo
(Raynulpho), i due sono destinati a incontrarsi. Com’era successo tanti secoli prima a Raynulpho con Annibale di
Cartagine, anche Golia si risveglia in una casa nobiliare senza avere la minima idea di come ci sia arrivato.
L’onorevole lo sta tenendo d’occhio da un po’: il Carabiniere è un soggetto interessante e quindi ha un piano per
lui. Quella sera, mischiandolo a del vino, gli farà bere il suo sangue trasformandolo a sua insaputa in un vampir.
Qualche giorno dopo, Derengo si presenta in caserma e spiega a Golia cosa vuol dire essere un vampir, come
questo implichi una prospettiva del tutto diversa da quella umana e come gli stessi umani diventino uno strumento
per raggiungere lo scopo primario dei vampir: la conservazione e il prosperare della propria specie.
Golia non riesce ad accettare questo suo nuovo stato e continua a indagare sul caso; nella sua mente
riecheggiano le parole di Antonio Derengo (il matto) sui diari vampir. Se Golia era davvero un vampir doveva
avere un diario. Chi glielo avrebbe dovuto dare e perché era così importante? Golia si reca all’ospedale
psichiatrico, incontra Antonio Derengo e inizia a fargli domande sul diario.
L’Onorevole capisce che Golia può essere un problema e che il suo personaggio Giulio Derengo deve
scomparire dalla circolazione: finge la propria morte, come ha fatto innumerevoli volte negli ultimi novecento
anni.
Siamo di nuovo nel 1021. I normanni arrivano alla Celeste Basilica assieme ai pellegrini scortati. Mentre
recitano l’antica preghiera a San Michele, Raynulpho si rende conto che la sua devozione sta svanendo, e
s’interroga su se stesso e su ciò che è destinato a compiere.
Quando, tempo dopo, Raynulpho prenderà il controllo di Averze, senza neanche ingaggiare battaglia, comanderà
la costruzione di una motta castrale godendosi la sua nuova residenza. La presa della contea era una azione
necessaria per il loro piano, la cui portata non poteva essere compreso dagli uomini, la cui visione era limitata
all’arco di una sola vita.
Ultimi capitoli nel 1980. Dalla lettura della documentazione del medico legale, Golia si rende conto che
l’onorevole Derengo non era in auto al momento dell’incidente. Al suo posto è certo che sia morto l’appuntato
Russo, che non vede da qualche giorno. L’Onorevole Derengo risulta però ufficialmente deceduto.
Raynulpho va alla Bottega dei Libri a trovare Alfonso Gallo, e scopre che, per centinaia di anni, il suo amico e
maestro Alfonso ha avuto il suo diario e non gli ha mai detto nulla, lasciandolo nella convinzione che Annibale lo
tenesse sotto ricatto. Chi possiede il diario di qualcuno può ucciderlo in ogni momento.
Alfonso spiega a Raynulpho che le cose sono molto più complicate di quanto lui abbia compreso dalla lettura
del diario. Alfonso dona il proprio diario a Raynulpho: c’è scritto tutto quello che Raynulpho deve sapere. Gli
spiega che i vampir sono esseri sui generis composti da tre parti: una umana (ospite), una infestante (simile a un
virus) e una cibernetica che usa il diario come una sorta di unità di memoria esterna. Alfonso vuole che sia
Raynulpho a dirigere l’intera stirpe dei vampiri nelle epoche a venire.
Giovanni d’Angelo laureato in fisica, ha condotto ricerche in ambito astrofisico e
bioingegneristico per oltre un decennio.
Appassionato di arte, per anni è stato musicista, mantenendosi agli studi
universitari. Fotografo, Giovanni ha realizzato mostre a sfondo sociale incentrate
sull’incapacità di riconoscere la bellezza e la bruttezza della vita che ci circonda.
Dopo una prima mostra fotografica sul tema della pazzia e della memoria
perduta, tenutasi nell’ex ospedale psichiatrico di Aversa, ne ha realizzata una
seconda contro la camorra, portando le sue fotografie nelle strade chiuse per
lavori culturali.
La sua innata passione per la scrittura lo ha portato a realizzare diversi racconti
brevi, pubblicati sulla rivista letteraria Ellin Selae e nella raccolta di racconti
inediti Il Secondo Mestiere – Impresa Sociale (NeP edizioni Srls 2024).
Sangue Normanno edito da Spirito Libero Edizioni è il suo primo romanzo.