Ci sono luoghi che resistono al logorio della dimenticanza, terre che non si lasciano travolgere dall’anonimato della modernità, ma che continuano a raccontarsi attraverso chi, con sensibilità autentica, ne raccoglie la voce. L’Irpinia è uno di questi luoghi. Non solo una geografia, ma un tessuto di storie, radici, nostalgie e speranze che hanno bisogno di narratori capaci di custodirne l’anima. Giuseppe Tecce, con Racconti dall’Irpinia  – Graus Edizioni, si pone come interprete di questo compito: dare parola a una terra che non vuole restare nel silenzio, ma rivendica la forza di continuare a generare identità e progettualità collettiva.

La presentazione del volume, che si terrà martedì 26 agosto 2025 alle ore 18:00 nello storico Palazzo Giordano di Montefusco, rappresenta molto più di un appuntamento letterario: è un rito civile e culturale. Attorno alle pagine di Tecce, la comunità si riconosce, riscopre e si interroga. Il sostegno del Comune di Montefusco e dell’Associazione Insieme per Avellino e per l’Irpinia testimonia la volontà di fare della letteratura non un lusso per pochi, ma uno strumento di condivisione e di crescita comune.

Il Sindaco Salvatore Santangelo aprirà i lavori, sottolineando la centralità della cultura come motore di coesione territoriale. Seguiranno gli interventi di voci autorevoli: la giornalista e critica letteraria Rosa Bianco, la sociologa Emilia Dente – custode della memoria, che del dialogo con l’autore farà un atto di testimonianza viva – e Massimo Zaccaria, economista e attivista delle aree interne, che allargherà lo sguardo dalle pagine del libro ai destini di un territorio che chiede futuro.

Particolarmente significativo sarà l’apporto dei giovani del Forum di Montefusco, chiamati a dare voce alle parole di Tecce attraverso letture scelte. Non solo spettatori, ma interpreti e continuatori di una tradizione narrativa che si rinnova. Un segno concreto che la memoria non è un archivio polveroso, ma un seme che germoglia nelle nuove generazioni.

A chiudere l’evento sarà Arturo Bonito, consigliere comunale delegato alla Cultura, con un invito alla responsabilità: perché la parola scritta non resti chiusa nei libri, ma diventi stimolo all’azione, consapevolezza collettiva e forza civile.

Racconti dall’Irpinia non è soltanto un libro: è un gesto di restituzione. Tecce regala ai suoi lettori la possibilità di riconoscersi, di rivedere nel dettaglio narrativo ciò che spesso sfugge all’occhio distratto. Terra, tempo e parole si intrecciano in una trama che non riguarda soltanto chi vive in Irpinia, ma chiunque creda che i territori “minori” non siano periferie, bensì luoghi vitali per la costruzione di un’Italia più equilibrata, più giusta, più consapevole delle proprie radici.

Montefusco, culla di storia e memoria, si fa dunque palcoscenico di una celebrazione condivisa della parola e della comunità. In un tempo che sembra correre senza soste, questo incontro ricorda che la vera modernità nasce dal saper raccontare la propria identità.

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