Nelle ultime ore è salito agli onori della cronaca il “caso mandragora“. Da nord a su della penisola decine e decine sono state le denunce da parte di cittadini e media su una ormai più che probabile intossicazione da mandragora.
La mandragora è una pianta tossica un tempo utilizzata come analgesico, allucinogeno, sedativo e afrodisiaco.
Da sempre accompagnata da superstizioni e considerata magica, la mandragora oggi non è più utilizzata in campo medico e fitoterapico a causa della sua elevata tossicità.
In diversi supermercati e fruttivendoli la mandragora sarebbe stata venduta al posto degli spinaci, che tanto piacciono anche ai bambini.
È di ieri la notizia che anche una famiglia di Marano sia stata vittima di questo “incidente”. “Sono state ore tremende – racconta alla nostra redazione una lettrice – Mio marito, mio figlio ed io siamo vivi per miracolo“.
Dopo aver mangiato quella che credevano fosse una porzione di spinaci acquistata da un fruttivendolo della città, è iniziato il calvario. “Abbiamo iniziato a sentirci male, i nostri corpi non seguivano ciò che comunicava la mente. Con tantissime difficoltà sono riuscita a prendere il cellulare e chiamare mio padre, il quale di corsa ci ha portato in ospedale“.
Qui il clamoroso riscontro: intossicazione da mandragora. Fortunatamente adesso il peggio è alle spalle, ma, visto il considerevole aumento dei casi anche nei Comuni dell’area nord di Napoli, il panico e la paura sta letteralmente invadendo le case della città.
Allucinazioni e problemi gastrointestinali i sintomi rilevati. I casi stanno aumentando rapidamente e la stessa Asl ha allertato i pronti soccorso del territorio per eventuali arrivi di altri intossicati.