Al sindaco del comune di Marano di Napoli Rodolfo Visconti
All’assessore alle politiche di sviluppo di Marano di Napoli
All’Assessore alle politiche sociale di Marano di Napoli Bianca Perna
Al presidente del consiglio comunale di Marano di Napoli Domenico Paragliola
Ai consiglieri comunali tutti del Comune di Marano di Napoli
La pandemia in corso ha esasperato una condizione sociale già in diffuso affanno, accentuando disagio ed emarginazione in una fetta crescente di cittadinanza.
Il “Rapporto Povertà ” della Caritas parla di un aumento significativo rispetto al 2019, i nuovi poveri sono passati dal 31% al 45%, tra questi sono colpiti in modo particolare lavoratori autonomi e commercianti, lavoratori del sommerso che a causa della crisi sanitaria si trovano sempre più spesso in una condizione di fragilità e restano invisibili alle azioni di sussidiarietà che vengono poste in essere.
Le misure in atto per alleviare le sofferenze saranno probabilmente insufficienti, soprattutto se non si farà un uso mirato delle risorse disponibili e non si metta in atto una nuova rete solidale.
Ci auguriamo che negli ultimi mesi sia stata aggiornata la “mappa” dei bisogni, individuando le principali sacche di povertà. Le statistiche sono allarmanti.
In Campania circa il 40 % delle famiglie è a rischio povertà: sono cifre da periodo bellico e la situazione non vedrà probabilmente significativi miglioramenti in brevissimo tempo.
Ci sembra propedeutica ad ogni azione la dotazione, da parte delle Istituzioni locali, di un sistema di monitoraggio efficiente, puntuale e capillare per rilevare i casi più critici e destinare risorse a chi è in reale difficoltà.
Purtroppo nell’era dell’elevata informatizzazione dei sistemi molto spesso proprio gli ultimi restano fuori dai bandi, per cui attraverso una rete solidale composta dalle istituzioni e dai soggetti di volontariato, c’è la necessità che le misure raggiungano tutti.
Si rischia altrimenti anche inconsapevolmentdi alimentare distorsioni intollerabili nell’attuale emergenza socio – sanitaria.
Chiediamo che nel bando di assegnazione dei buoni alimentari vengano stabiliti a monte criteri oggettivi e rigorosi, dando priorità ai soggetti che si trovano investiti dalle seguenti condizioni:
• nuclei familiari con minori;
• famiglie numerose;
• sospensione delle attività di lavoro autonomo non coperta da ammortizzatori sociali (600 euro mensili partite iva);
• cessazione o riduzione di attività professionale o di impresa;
• disoccupazione senza sussidi;
• mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipici;
• accordi aziendali e sindacali con riduzione dell’orario di lavoro o cassa integrazione non sufficiente ai bisogni primari;
• malattia grave o decesso di un componente del nucleo familiare;
• incremento di spese certificate sostenute dal nucleo familiare per l’acquisto di farmaci, per garantire interventi socio-assistenziali o per il pagamento di spese socio-sanitarie o funerarie;
• attivazione di servizi a pagamento per l’assistenza al domicilio di persone fragili che non hanno potuto frequentare centri diurni per anziani, disabili o progetti personalizzati domiciliari di cui fruivano;
• over 65 con la sola pensione minima, o in assenza di pensione, e senza forme di deposito mobiliare (titoli, obbligazioni, etc);
• nuclei monoreddito con disabili in situazione di fragilità economica.
Riteniamo che i Comuni debbano dare il contributo di solidarietà alimentare a tutti coloro che appartengono ad una comunità territoriale e hanno subito gli effetti dell’attuale situazione, indipendentemente dalla nazionalità, dal titolo di soggiorno e dalla sua validità, dalla durata della permanenza precedente sul territorio.
Quanto al requisito della residenza nel Comune lo stesso non deve essere considerato (sia per gli italiani che per gli stranieri) come residenza anagrafica, pena l’esclusione dei soggetti senza fissa dimora, anch’essi in condizione di particolare bisogno, o dei richiedenti asilo adeguando l’ente per la residenza di prossimità.
Crediamo inoltre che sia necessario, per evitare alcune pratiche illegali che possano incidere sull’esaurimento del fondo di considerare dei limiti in relazione all’Isee o ai depositi bancari.
Chiediamo la creazione di sistemi standardizzati per l’erogazione degli aiuti in modo da evitare qualsiasi errore come spesso succede nelle situazioni di emergenza.
Crediamo sia utile dotare il comune di MARANO DI NAPOLI di uno sportello che possa assistere gli utenti in difficoltà nella compilazione delle domande da effettuare.
Inoltre, crediamo, che sia utile costituire un circuito di esercizi commerciali per la fruizione dei buoni favorendo l’economia di vicinato (salumerie, fruttivendoli, macellerie ecc.).
Crediamo che le misure debbano avere sia un valore di sussidiarietà che previdenziale in particolar modo rispetto alle piccole attività di artigianato e di commercio a dettaglio che sono state investite da chiusura o diminuzione dell’attività lavorativa considerando che la crisi di questi mesi inciderà pesantemente sulla ripresa socio-economica.
Pertanto chiediamo, oltre ai buoni alimentari, l’adozione di misure specifiche che possano riguardare la tassazione comunale sui rifiuti, IMU e affitti per il biennio 2020/21, oltre a implementare servizi di welfare rispetto a bambini, disabili e anziani mirate ad agevolare la condizione e il benessere delle lavoratrici e lavoratori.
In un clima di piena collaborazione e sulla consapevolezza che in questo periodo sia necessario creare vero senso di appartenenza, Terra è disponibile ad ogni utile confronto oltre qualsiasi azione che possa essere utile a supportare gli enti locali per il bene della comunità.
Cordiali Saluti
TERRA MARANO DI NAPOLI