La storia si ripete ogni anno.
La scuola deve essere il luogo dell’inclusione e dell’uguaglianza, non della discriminazione.
In queste settimane, attraverso lo Sportello Sociale – La Casa dei Diritti, abbiamo ascoltato le preoccupazioni di tantissime famiglie.
Madri che ci hanno confidato il disagio e l’imbarazzo dei loro figli costretti ad ammettere di non avere ancora i libri scolastici.
Alcune testimonianze ci hanno colpito nel profondo:
“Ci sentiamo mortificate perché non abbiamo ancora comprato i libri ai nostri figli.”
La crisi economica non colpisce tutti allo stesso modo. Sempre più famiglie vivono con salari bassi, lavoro precario con prezzi in continuo aumento. Per questo denunciamo da tempo che la più grande emergenza del nostro Paese si chiama diseguaglianza.
I dati lo confermano: cresce di anno in anno il numero delle domande per ottenere il contributo destinato all’acquisto dei libri scolastici, uno strumento fondamentale per garantire il diritto allo studio.
Il Comune di Marano, in seguito alla delibera della giunta regionale n. 400 del 23/06/2025 ,ha pubblicato l’avviso il 10 luglio e le domande potevano essere inoltrate dal 14 luglio all’8 settembre.
Ma i tempi burocratici per la lavorazione delle richieste non consentono agli studenti di avere il contributo all’inizio dell’anno scolastico.
Per molte famiglie, però, quel contributo è condizione essenziale per garantire i libri ai propri figli.
Non è colpa degli studenti.
Non è colpa delle famiglie.
La povertà non è mai una colpa.
È necessario comprendere, non pressare né mortificare.
La scuola deve essere il luogo in cui la Costituzione Italiana trova applicazione reale, a partire dall’articolo 3 che sancisce il principio di uguaglianza.
Siamo certi che, nell’attesa che i buoni libro vengano erogati, ogni scuola saprà attivare strumenti e soluzioni per non lasciare indietro nessuno, soprattutto i più fragili.
Stefania Fanelli