Marano: Nel nostro Comune sciolto per infiltrazioni ai sensi dell’articolo 143 del Testo Unico degli Enti Locali, la certificazione antimafia non è una formalità, ma un obbligo imprescindibile e inderogabile.
Ricordo che, secondo la normativa vigente i Comuni sciolti per mafia, ai sensi dell’ art. 143 del TUEL nei cinque anni successivi sono obbligati a produrre la certificazione antimafia prima di concedere qualsiasi appalto, autorizzazione o concessione, così come previsto dall’art. 100 del Codice Antimafia.
Avevo già acceso i riflettori su questa questione quando la Segretaria comunale pubblicò una nota sostenendo prima che ci fosse “confusione” sulla certificazione antimafia e affermando poi che fosse tutto regolare.
In quella occasione inviai una PEC molto dettagliata e, durante una seduta di Consiglio Comunale, chiesi chiarimenti pubblici perché quella nota non poteva passare inosservata. Tutto è agli atti, così come il mio intervento in cui chiesi di interrompere le procedure con Edil.Sol, che appariva ,da notizie di stampa , in odor di camorra.
La Segretaria e il Sindaco, che interrogai direttamente in Consiglio, accolsero la mia richiesta e investirono della questione la Prefettura. Non arrivò alcuna interdittiva e si andò avanti.
Nel decreto di scioglimento viene però richiamata proprio la criticità relativa alla certificazione antimafia e al ricorso agli affidamenti con riserva per ragioni di urgenza, senza attendere i 30 giorni per la risposta della Prefettura (pur avendo formalmente inoltrato richiesta).
E oggi, con la gestione commissariale?
Con riferimento agli affidamenti per gli eventi natalizi, assistiamo alla stessa dinamica: anche questa volta si è proceduto “con riserva”, come riportato nella Determina n. 1750 del 4 dicembre 2025.
È una ripetizione che non può essere ignorata, soprattutto alla luce delle motivazioni del decreto di scioglimento.
La domanda politica è semplice:
se siamo commissariati per garantire legalità e trasparenza, perché registriamo procedure che ripropongono le stesse criticità già contestate in passato?
Noi continueremo a monitorare, a chiedere chiarezza e a vigilare.
Nota stampa Stefania Fanelli
Coordinatrice Sinistra Italiana – Marano
“Nel mio percorso istituzionale in Commissione Antimafia ho sempre difeso il Codice Etico dell’Antimafia, che si realizza attraverso pratiche concrete e trasparenti. Dopo un ennesimo scioglimento ripetere errori di questo tipo non può essere consentito, a tutela di una comunità già profondamente colpita” – aggiunge il Senatore Peppe De Cristoforo, Capogruppo Senato Alleanza Verdi Sinistra.
