MARANO: Caso Di Fenza: la toppa continua a essere peggiore del buco
La politica o è autorevole, o semplicemente non è politica
Nella giornata in cui il Consigliere Regionale Pasquale Di Fenza ha accolto, su suo invito, nella sua stanza al Consiglio Regionale i due TikToker Rita De Crescenzo e Angelo Napolitano, si sono scatenate numerose reazioni di indignazione, tra queste anche la mia . A seguito di ciò, il Consigliere ha chiesto scusa ai cittadini, parlando di una “leggerezza”. Ma nelle ore successive ha fatto ulteriori passi indietro, confermando pubblicamente, anche su emittenti nazionali come La7 e locali come Teleclub Italia, l’intenzione di fondare un movimento politico dei TikToker, vantando milioni di follower.
Mi sono fermata un attimo per mettere in fila i pensieri, dopo un profondo senso di indignazione.
Trovo gravissimo, e, per questo, rinnovo la mia richiesta di dimissioni al Consigliere Di Fenza, che si possa legittimare nei luoghi istituzionali, nei luoghi della rappresentanza, chi fa apologia dei metodi mafiosi di Totò Riina. Solo pensare che questo possa generare ilarità è agghiacciante.
Il Consigliere afferma di voler ascoltare le istanze del “popolo”, anzi, si corregge, del “popolino”. Ma quale popolo? Quello che muore per i disastri ambientali nella Terra dei Fuochi? Quello che viene sfrattato dopo aver perso il lavoro? Quello che aspetta mesi per un esame diagnostico? O quello che ostenta soggiorni in hotel a cinque stelle, ostriche e champagne a bordo piscina, come la sua amica Rita De Crescenzo? È uno schiaffo in faccia al popolo vero, quello che soffre perché emarginato, sfruttato e povero.
L’ignoranza non abita in chi non ha strumenti culturali o economici. L’ignoranza vera è in chi crede di conquistare visibilità e potere attraverso abusi e sopraffazioni. Anche il linguaggio è una forma di abuso, e quello usato da certi personaggi è violento, volgare, diseducativo.
Come può un Consigliere Regionale accogliere soggetti dalla dubbia moralità?
Di Fenza ribadisce: “Non abbiamo commesso nessun reato”.
Ma l’etica pubblica non si limita al codice penale. Essa risponde a valori morali che devono guidare le azioni e i comportamenti di chi ricopre un ruolo pubblico. Si può essere eticamente discutibili anche senza commettere reati. La questione morale dovrebbe essere il faro di ogni rappresentante istituzionale.
Mi spaventa l’idea di un movimento dei TikToker. È la legittimazione del decadimento culturale. La politica dovrebbe essere visione, capacità di proporre un pensiero lungo e articolato. Dovrebbe saper entrare nel merito delle questioni, perché ai problemi complessi non corrispondono soluzioni semplici. La politica è quello strumento che migliora la condizione materiale di vita delle persone e non può essere lasciata all’ improvvisazione .
Per ricucire la frattura tra Istituzioni e Cittadini bisogna essere credibili. Occorre avere la capacità di ascolto vero promuovendo la partecipazione dei cittadini alla vita democratica delle città. Non si ricuce un rapporto interrotto inseguendo like e follower ma accogliendo davvero i cittadini e le loro vertenze .
Affidare il destino dei Cittadini Campani al più becero populismo e qualunquismo e all’ apologia del malaffare è un rischio che non possiamo permetterci.
Stefania Fanelli Consigliera Comunale gruppo Fanelli Sindaco La Città dei Diritti
Direzione Nazionale Sinistra Italiana