Marano: Lettera aperta al direttore del distretto Sanitario, Stefania Fanelli di Sinistra Italiana Marano: “Il 118 deve restare in città”
Premessa. Se c’è sintonia istituzionale, si può benissimo non delocalizzare la postazione del 118 e, nel contempo, realizzare la CASA di Comunità. Nel frattempo, i Commissari Straordinari s’impegnino per l’individuazione immediata di una struttura confiscata alla criminalità organizzata e consegnata al comune per fornire una risposta adeguata alla rete di emergenza. Una soluzione concreta che deve accogliere e fare propria il Direttore del Distretto Sanitario. Ieri sera, con un gruppo di attivisti, abbiamo incontrato gli operatori sanitari del 118. Abbiamo analizzato insieme le criticità e le drammatiche conseguenze che ricadranno sui cittadini e sulle condizioni ancora più precarie degli operatori sanitari, qualora il presidio del 118 venisse delocalizzato. La forbice dei tempi di attesa si allargherebbe notevolmente, non avendo anche operatori del territorio che, invece, sarebbero trasferiti alle strutture di Frattamaggiore e Acerra L’istituzione della Casa di comunità rappresenta una novità importante per la presa in carico dei bisogni dei cittadini del territorio, ma non può essere realizzata in danno alla rete di emergenza. Marano è stata già defraudata dello PSAUT non può subire questo ulteriore danno.

Le Case della Comunità sono strutture sanitarie, promotrici di un modello per interventi multidisciplinari, di carattere sociale e di integrazione sociosanitaria. Una sede a Marano può diventare un punto di riferimento, perché è il luogo dove il cittadino può trovare una risposta adeguata alle diverse esigenze sanitarie o sociosanitarie ,attraverso la collaborazione con gli infermieri di famiglia, gli specialisti ambulatoriali e gli altri professionisti sanitari, quali logopedisti, fisioterapisti, dietologi, tecnici della riabilitazione e altri. La presenza degli assistenti sociali nelle Case della Comunità rafforzerà il ruolo dei servizi sociali territoriali, nonché una loro maggiore integrazione con la componente sanitaria assistenziale. Inoltre, è finalizzata a costituire il punto di riferimento continuativo per la popolazione, anche attraverso un’infrastruttura informatica, un punto prelievi, una strumentazione polispecialistica, e ha il fine di garantire la promozione, la prevenzione della salute e la presa in carico della comunità di riferimento. Tra i servizi inclusi è previsto, in particolare, il punto unico di accesso (PUA) per le valutazioni multidimensionali (servizi sociosanitari) e i servizi dedicati alla tutela della donna, del bambino e dei nuclei familiari secondo un approccio di medicina di genere. Potranno inoltre essere ospitati servizi sociali e assistenziali rivolti prioritariamente alle persone anziani e fragili, variamente organizzati a seconda delle caratteristiche della comunità specifica.
Ecco perché riteniamo importante la realizzazione delle case di comunità, ma ciò NON DEVE ASSOLUTAMENTE DEPAUPERARE LA RETE DI EMERGENZA TERRITORIALE. INSOMMA, LA CITTA’ NON PUO’ E NON DEVE PERDERE LA POSTAZIONE DEL 118.

Nota stampa Stefania Fanelli, coordinatrice Sinistra Italiana Marano

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