Marano: Alcune famiglie residenti a ridosso del distributore di benzina di Via Lazio dove doveva sorgere il Parco Urbano ci hanno contatto segnalandoci le loro preoccupazioni a partire dai forti miasmi che li hanno costretti, anche in piena estate a stare con le finestre chiuse.
Altra forte e legittima preoccupazione lo stato di degrado e di abbandono di un’area , che dovrebbe invece essere riqualificata. Sterpaglie altissime e teatro di sversamenti abusivi di rifiuti anche ingombranti e rifiuti speciali. Quelle sterpaglie preoccupano non poco accanto ai depositi di GPL.
Nella giornata di ieri con Luca Saltalamacchia, attivista di Terra ed avvocato ambientalista abbiamo visitato quei luoghi ed incontrato quelle famiglie. Non si esclude che si possa arrivare ad adire le vie legale al fine di tutelare i diritti fondamentali dei residenti, gravemente compromessi dalle modalità di utilizzo dell’area .
Stefania Fanelli:”Intanto a proposito di fondi Pics ricordo che in una seduta di consiglio comunale posi un quesito importante. Suggerì all’amministrazione di destinare parte dei FONDI PICS alla realizzazione del parco Urbano quando, nell’area vasta ancora disponibile, giacché i documenti strategici ed i progetti non erano stati realizzati a seguito di una fase di ascolto con la città
Un progetto, quello del Parco Urbano , che è stato scippato più volte alla comunità, non soltanto per l’apertura del distributore di benzina , ma perché in realtà è stato un progetto lasciato completamente nel cassetto. Esiste ancora una vasta area da poter e dover destinare a PARCO URBANO. Diversi i sopralluoghi che ho effettuati nei mesi scorsi.
Queste dovrebbero essere le priorità in ogni PIANO URBANISTICO COMUNALE PARTECIPATO ed è per questo che il disegno di legge regionale sull’ urbanistica va assolutamente modificato, occorre che i Puc fissino una volta per tutte il rapporto tra verde urbano e cementificazione, tra servizi e strutture collettive.
Questa città , la nostra città Marano di Napoli, teatro di grandi speculazioni edilizie ha bisogno di spazi verdi e luoghi di socialità come il pane.
I Commissari escano dalle loro stanze ed avviino le assemblee pubbliche con la città per un PIANO URBANISTICO COMUNALE PARTECIPATO. Si rassegnino non solo lo prevede la più elementare logica di democrazia, trasparenza e partecipazione ma lo prevede la norma : PIANO URBANISTICO COMUNALE PARTECIPATO”
Inoltre come associazione avevamo chiesto al precedente assessore all’ Urbanistica di non rilasciare nuove autorizzazioni sia di ripetitori telefonici che di impianti di distribuzione di carburante prima della stesura del PIANO URBANISTICO COMUNALE.
Uno strumento volto a ridurre le diseguaglianze sociali ed ambientali che questo territorio non può più aspettare.
Associazione Terra Marano
