Marano: riaprono le porte della Casa del Popolo. Dopo due anni di pandemia, infatti, ieri sera si è tenuto il primo evento tematico che ha contato un discreto numero di partecipanti.

Si è parlato di guerra, ma soprattutto delle ripercussioni che questa potrà avere a lungo raggio sulle popolazioni di tutto il mondo.

È il primo di una serie di appuntamenti che terremo mensilmente alla Casa del Popolo – afferma Mauro Di Maro, moderatore della serata – Nonostante la pandemia, le nostre attività e il nostro impegno sul territorio non si sono mai fermati. Il nostro obiettivo è quello di ridare dignità ad una città che negli ultimi anni è stata dirottata nel degrado più totale“.

Ospite dell’evento, il dott. Mauro Romualdo che 2 settimane fa si è recato al confine fra Polonia e Ucraina per aiutare le persone più in difficoltà. “Abbiamo trovato persone disperate in condizioni critiche – spiega Romualdo – Siamo riusciti ad accogliere 150 fra donne e bambini e abbiamo lasciato cibo e beni di prima necessità a chi è rimasto lì. In questi casi bisogna saper scegliere da che parte stare e noi siamo dalle parte dei più deboli, le uniche vere vittime della guerra“.

Molto interessante l’intervento del portavoce nazionale di Potere al Popolo Giuliano Granato, il quale ha provato ad analizzare il momento da una prospettiva diversa. “Non dobbiamo limitarci alla contrapposizione fra bene e male o fra bianco e nero – afferma Granato – La situazione è complessa e piena di sfumature. Dire di essere contro la Nato non significa automaticamente essere pro Putin o viceversa. Una cosa però è certa: il prezzo più caro lo paga sempre il popolo. In ogni guerra, infatti, i ricchi diventano più ricchi e i poveri sempre più poveri“.

Un evento molto interessante quello di ieri sera, che accende una fiammella di speranza in un città sempre più abbandonata da tutto e tutti in cui da anni mancano spazi di aggregazione e di scambio culturale. “Quando si raggiunge il baratro, l’unica cosa da fare è rialzarsi e risalire la china e noi conosciamo un solo modo per farlo: insieme e a testa alta” – commentano le attiviste e gli attivisti della Casa del Popolo.

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