Domenica mattina, dalle 9:30 alle 13:30, si è svolto presso il teatro “Vittorio Alfieri” di Marano il talk dal titolo “Il bosco della Salandra: Per un’economia verde nel futuro di Marano di Napoli”, promosso dal circolo territoriale di Sinistra Italiana e che ha visto la partecipazione di oltre 15 ospiti tra cui, oltre il sindaco Matteo Morra e gli assessori C. Bocchetti, L. Carandente e G. Polichetti e Stefano Ioffredo (Segretario provinciale Sinistra Italiana e Segretario Circolo SI Pozzuoli), hanno dato il loro contributo professionisti e tecnici, nonché esponenti del mondo accademico, delle associazioni di categoria (LegaCoop e CNA) e dei movimenti ambientalisti come Rigenera Campania e l’ETS Gea APS, il cui Presidente, Roberto Braibanti, ha anche moderato uno dei quattro panel previsti. L’evento di domenica è uno strumento operativo pensato per mettere a fattor comune conoscenze e possibilità necessarie alla creazione di un parco urbano integrato che coniughi l’ambiente boschivo e quello agrario (specialmente per le pregiate produzioni vitivinicole di quell’area) generando nuove forme di economia rispettose dell’ambiente e del paesaggio, come diversi ospiti hanno confermato.
Abbiamo evidenziato che, valorizzando le risorse paesaggistiche ed archeologiche, si possono sviluppare risposte occupazionali attraverso la riqualificazione e riconversione delle Masserie, percorsi paesaggistici ed enogastronomici (come da proposta che presentammo in consiglio comunale nel 2019).
Ci sono però troppi nodi irrisolti che abbiamo indicato e intendiamo contribuire a sciogliere che avremmo voluto sottoporre al Sindaco nella fase conclusiva, alla quale purtroppo non ha partecipato, e quindi lasciamo a questo documento le nostre proposte ed i nostri interrogativi.
– L’incongruenza fra la vocazione storica di Marano e la delibera del Consiglio Metropolitano del 28 febbraio 2019, con cui Marano è stata assegnata alla Zona Omogenea “Napoli nord”, che la collega ai Comuni di Acerra, Caivano, Cardito e Frattamaggiore, invece che a quelli dell’area flegrea e giuglianese, come sarebbe stato sensato fare. È necessario chiedere con forza la modifica della delibera, che incide negativamente sull’identità del nostro territorio. Lo stesso ente, nel Piano Territoriale della Città Metropolitana di Napoli (PTC, redatto precedentemente), aveva inserito Marano nel sistema territoriale rurale aperto flegreo insieme a Quarto, Pozzuoli, Qualiano, Calvizzano e Villaricca. Il risultato è che, dei circa 53 milioni di fondi PNRR, stanziati per la zona omogenea Nord nell’ambito dei PUI (Piani Urbani Integrati) – tutti i Comuni tranne Calvizzano, Mugnano e Marano, beneficeranno del progetto Smart City, grazie al quale verranno collegati da bus elettrici.
– L’esistenza di condizioni per una maggior tutela ambientale, attraverso la quale promuovere il Parco: al centro della Selva della Salandra, infatti, passa un Corridoio ecologico regionale. È necessario che essa esca dallo stato di abbandono in cui versa; decenni di incuria — soprattutto di una parte del Bosco — hanno creato infatti una situazione di concreto pregiudizio per la salute (da inquinamento) e l’incolumità (da incendio) per la popolazione. Anche per questo continueremo a seguire il progetto di videosorveglianza realizzato con la legge sulla cd. Terra dei fuochi, che abbiamo tirato fuori dai cassetti del Comune nel 2016.
– L’incompiutezza del Parco Metropolitano delle Colline di Napoli: il bosco della Salandra (e l’ancor più grande area boschiva delle Pendine di Quarto, ricadente sempre nel nostro territorio comunale) risultano inserite tra le aree del Parco provinciale, ma questo progetto è rimasto incompiuto nonostante vengano considerate parte integrante di esso ex Art. 25.
– La presenza di emergenze archeologiche, soprattutto nella parte nord della Selva, per promuovere la ricerca scientifica attraverso una tutela integrale dell’area. Chiederemo una stima del valore di un’eventuale indennità nel caso il Comune voglia procedere ad un esproprio per ragioni di pubblica utilità, magari chiedendo aiuto alla Città Metropolitana; inoltre, abbiamo già iniziato una prima interlocuzione con la Soprintendenza. Certamente, il percorso verso la creazione di un parco urbano è irto di difficoltà, sia di ordine giuridico che finanziario, ma — come è emerso dal dibattito — se Marano vuole ottenere i fondi necessari per la gestione o l’acquisizione dei terreni, deve “sbattere i pugni” sul tavolo della Città Metropolitana e mostrarsi autorevole.
– Una nuova economia del settore edilizio: nel corso dell’evento è emersa chiaramente la nostra posizione di sempre — recepita anche dal gruppo di lavoro sul PUC — in materia di edificazione, che prevede l’azzeramento del consumo di suolo e il contestuale avvio di una programmazione urbanistica volta al recupero e alla riconversione del tessuto edilizio esistente (dal centro storico alle masserie) per sostenere il comparto edilizio e la domanda di lavoro del territorio, sottraendo contemporaneamente terreno alle cd. imprese “colacemento”, spesso braccio destro del malaffare e della camorra, come ci narra la storia del nostro territorio e come abbiamo sottolineato durante il dibattito.
Una grande opportunità per Marano.
Segnaliamo il risultato positivo del PUC, comunicato dal coordinatore del team di lavoro, l’Architetto Ciro Buono, intervenuto nelle conclusioni unitamente all’assessore all’urbanistica Gennaro Polichetti; è stato infatti anticipato che le superfici boscate sono state messe al centro della programmazione, ampliando anche i vincoli ambientali rispetto al passato, proprio in previsione di un futuro parco urbano. Questo è stato possibile anche grazie ai nostri documenti consegnati al gruppo di progettazione, in cui è stato evidenziata sia la vocazione “flegrea” di Marano e delle valenze tanto naturalistiche e culturali del bosco della Salandra, sia l’insufficiente sistema dei trasporti locali. Il progetto del Bosco della Salandra è strettamente legato ad un sistema di trasporto pubblico locale efficiente che metta in rete centro e periferie, nonché i Comuni dell’area metropolitana di Napoli. Anche questo è stato portato da noi all’attenzione del team di lavoro del PUC durante il percorso di progettazione partecipato.
Il convegno è stato condotto attraverso gli interventi di Stefania Fanelli, coordinatrice del Circolo di Marano e rappresentante della Direzione Nazionale di Sinistra Italiana, e di Francesco Panzetti, della segreteria provinciale di Sinistra Italiana.
L’evento si è concluso con le degustazioni enogastronomiche a cura della Pro Loco Marano Flegrea e dell’azienda agricola Cantavitae che ringraziamo ancora una volta.
Ringraziamo altresì i cittadini, le associazioni (Ass.ne Frida Kahlo, Marano Lab, Amici Insieme, Movimento Futura di Calvizzano, nonché alcuni rappresentanti politici (PD, PER) per la partecipazione.
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