Marano: in un editoriale del 26 settembre 2024 intitolato “MARANO. C’era una volta il Consiglio comunale” evidenziai lo stato comatoso che aveva colpito lo scenario politico (e non solo) locale.
Dopo 7 mesi, se possibile, la situazione è peggiorata ancora di più. Al di là dell’arrivo in città della Commissione d’accesso che ha veicolato i pensieri di alcuni addetti ai lavori su un unica strada, le attività di consiglieri e assessori risultano impalpabili.
Si contano sulle dita di una mano coloro che svolgono il proprio ruolo con impegno e soprattutto cognizione di causa. Al contrario la maggioranza di loro vive passivamente come qualsiasi cittadino le vicende politico-sociali del territorio.
Assistere ad una seduta di Consiglio comunale è una delle cose più imbarazzanti che si possa vedere di questi tempi. Sui banchi del Civico consesso vige l’anarchia più totale con il presidente del Consiglio costretto a richiamare all’ordine e soprattutto all’attenzione i consiglieri.
Gli interventi hanno sempre gli stessi protagonisti (spesso criticati e sbeffeggiati in quanto “rei” di farne troppi) mentre della gran parte non si conosce nemmeno il tono della voce. In compenso tutti sono diventati bravissimi nell’attività “dell’alzata di dito sincronizzata“.
In molti consumano le suole delle scarpe entrando ed uscendo dall’aula senza alcun rispetto nei confronti dei colleghi e dei cittadini per poi affidarsi a social e comunicati per lanciare critiche e frecciate, quasi dimenticando che esistono luoghi fisici (commissioni e consiglio comunale) preposti a farlo.
Insomma, il livello medio è altamente scadente e, cosa ancor più grave, non sembrerebbero esserci le condizioni per invertirne la rotta.
Eppure bisogna ammettere, per onestà intellettuale, che il sindaco sta provando (spesso da solo) a portare avanti la baracca, occupandosi spesso di cose che non dovrebbero essere di sua competenza. Ma come si dice, chi fa da sé fa per tre!
E quindi, la cosa giusta probabilmente sarebbe quella di farsi un bel bagno di umiltà, iniziare a studiare e ad impegnarsi realmente. Perché, seppure il Comune (come ci auguriamo) non venisse sciolto per infiltrazioni camorristiche, ci sarebbero tutti i presupposti affinché questa consiliatura terminasse anzitempo per manifesta incapacità.
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