MARANO. Col Natale alle porte, sabato 14 dicembre l’IC “Amanzio-Ranucci-Alfieri” ha celebrato le imminenti festività con un viaggio attraverso le radici, i luoghi e le tradizioni partenopee, dipingendo il panorama maranese con colori, luci e canti natalizi, omaggiando il passato ed intersecandolo col contemporaneo, riadattandolo con sfumature diverse, in nuove accezioni, in moderne chiavi di lettura, conservandone tuttavia l’autenticità e la matrice originaria: un accostamento di tessere molteplici di un mosaico in continua evoluzione; una sintesi di culture millenarie, di costumi multiformi, di usanze dimenticate, di memoria popolare, affiancate, collegate, giustapposte- in soluzione di continuità- senza il minimo accenno di stridore, in un quadro complessivo dove l’uno arricchisce ed integra l’altro, e se ne lascia perfezionare e contaminare.
Lungi dall’essere un momento di pura celebrazione, l’open day-evento- organizzato con il patrocinio morale del Comune di Marano- si carica di una funzione altra, di carattere sociale- nella veste della promozione della cultura dell’aiuto, della pace, della condivisione solidale- e di stampo pedagogico-educativo -impegnando gli alunni dell’infanzia e della primaria, dei plessi Amanzio e Ranucci, in attività didattiche ed auto-formative, fornendo loro l’occasione di esprimere i propri talenti, di apprendere divertendosi, di conoscere il proprio passato, la storia della propria città, i fondamenti del proprio patrimonio culturale, giocando, rendendoli consci del valore dell’arte e della conservazione della memoria e protagonisti assoluti di una dimensione folcloristica calata nel loro presente, tangibile e comprensibile nella sua originalità.
Pastori, pescivendoli, osti, macellai, lavandaie, pizzaioli hanno ricostruito- in uno storico presepe vivente- la realtà di un mondo agricolo-pastorale primitivo, riproducendo fedelmente le movenze, le attività, le usanze di un universo arcaico e lontano, incarnandone archetipi e modelli, muovendosi agevolmente sul filo rosso della tradizione, o materializzando, in quadri viventi, personaggi tipici: la capera, il tarallaro, lo zampognaro, il trippaiolo, il pazziariello.
Sulle note di brani di una ricca selezione musicale, da Adeste Fideles a Quanno nascette Ninno, fino a Napule è, Astro del Ciel e O’ sarracino, la musica ha accompagnato i presenti attraverso una melodia che tratteggia il panorama di una città, senza smussarne gli angoli, ma valorizzandone piuttosto gli spigoli, osservandola con spirito critico nei suoi ossimori viventi, ma restituendone il calore, la capacità di sintetizzare un mondo in una strada, di tradurre una via in un universo intero di microcosmi differenti.
In un itinerario attraverso le sorgenti dell’identità partenopea, immancabili i balli tradizionali napoletani – la tarantella, a’ rumba de scugnizzi, la tammurriata nera – e una mostra pittorica- illustrazioni, dipinti, disegni dei monumenti più belli della città visti attraverso lo sguardo estasiato dei bambini- che segna le tappe fondamentali del percorso fino al nucleo interno, al cuore della quintessenza di Napoli.
Pennellata finale sulla tela della seducente e pittoresca Partenope, la messa in scena del celebre episodio della “Annunciazione” de “La Smorfia”, condendo di cultura teatrale il già variegato piatto della tradizione napoletana.
Hanno partecipato all’evento, oltre ad un nutrito pubblico entusiasta, alcuni rappresentanti istituzionali del Comune maranese, dal sindaco Matteo Morra all’Assessore alle Politiche Sociali Giuseppina Liberti e l’Assessore alla Pubblica Istruzione Carmen Bocchetti, nonchè la scrittrice Olimpia Piccolo, che ha devoluto il ricavato delle vendite del suo libro “La perla preziosa” all’associazione “Teniamoci per mano”, presente anch’essa alla manifestazione.
I proventi della vendita del “panettone solidale” saranno donati per regalare un sorriso ai bambini ricoverati negli ospedali pediatrici.