A Marano di Napoli c’è un settore che più di tutti dovrebbe funzionare e che invece oggi è completamente fermo: quello delle politiche sociali. Un ambito delicato, che riguarda famiglie, giovani, disoccupati e persone fragili. E proprio qui l’immobilismo dell’amministrazione commissariale sta producendo i danni maggiori.
I tirocini sono bloccati. Non sono mai partiti, nonostante rappresentassero un’opportunità concreta per tante persone che aspettavano una possibilità di riscatto, anche temporanea. Il problema è evidente: chi oggi è responsabile delle politiche sociali non è adeguato a ricoprire questo ruolo, perché manca una visione, manca la programmazione e soprattutto mancano le decisioni.
Al posto di gare d’appalto serie, trasparenti e strutturate, si continua a preferire la strada dei voucher, soluzioni tampone che non creano continuità, non rafforzano i servizi e non danno certezze né agli utenti né agli operatori. Le politiche sociali non si gestiscono con scorciatoie amministrative, ma con scelte chiare e coraggiose.
A tutto questo si aggiunge un nodo che da anni nessuno vuole affrontare: la Ragioneria comunale. Lo stesso responsabile da oltre vent’anni, gli stessi vent’anni in cui il Comune di Marano vive nel dissesto. A questo punto è legittimo chiedersi: vuoi vedere che il problema è proprio lì? Forse è arrivato il momento di rivedere una posizione organizzativa che, nei fatti, non sta portando risultati.
Quando il sociale si ferma, a pagare non sono i numeri o i bilanci, ma le persone più deboli. E una città che non si prende cura di chi ha bisogno è una città che sta rinunciando al proprio futuro.
Nota stampa Italo Montella segretario Azione Marano
