Marano: Come donne e rappresenti delle istituzioni, la definizione di “ancella” suscita in noi riflessioni profonde e contrastanti.
Storicamente, il termine richiama l’immagine di una figura subalterna, relegata al ruolo di supporto o servitù, spesso priva di autonomia o diritto di parola. Questo è un riflesso di un passato in cui le donne erano frequentemente confinate a ruoli di subordinazione. Oggi, tuttavia, riteniamo che sia fondamentale rifiutare ogni associazione con concetti che sminuiscono la dignità e il valore delle persone, indipendentemente dal contesto o dal genere.
Ciascuna di noi si impegna quotidianamente per promuovere una visione del diritto e della società che riconosca e valorizzi la parità, garantendo a tutti la possibilità di essere non ‘ancelle’, ma protagonisti delle proprie vite.
Prendiamo le distanze da un dibattito politico caratterizzato da MISOGINIA e toni che promuovono odio e livore. Il diritto al dissenso è il sale della democrazia, le offese, la svalutazione, la derisione appartengono ad altro che nulla hanno a che fare con il diritto di critica e di denuncia.
Nota stampa Consigliere Teresa Aria, Stefania Fanelli e Barbara Schiattarella