Marano è nuovamente sommersa dai rifiuti: montagne di immondizia in strada, raccolta a singhiozzo, mezzi fermi, operai lasciati senza tutele. Una città che sprofonda nel degrado!

Questa emergenza conferma ciò che diciamo da anni:
il commissariamento non è una soluzione, non risana nulla e non può sostituirsi a una politica competente e lungimirante.
Ma non facciamo finta che tutto inizi adesso.
Per decenni centrodestra e centrosinistra hanno governato Marano intrecciando clientele, favoritismi, rapporti opachi e legami con ambienti discutibili, fino a trascinare il Comune al quinto scioglimento per infiltrazioni mafiose.
La verità è che questo sistema ha prodotto un territorio fragile, esposto al ricatto, incapace di garantire persino i servizi essenziali.
Il caso rifiuti oggi fa indignare la cittadinanza a giusta ragione, ma dà voce anche a quella stessa classe politica maranese che, quando è stata al governo della città, non ha fatto nulla per risollevare i problemi del territorio.
I sindacati denunciano che il nuovo servizio rifiuti è partito con “mezzi fatiscenti, privi dei necessari dispositivi di sicurezza, e con una società che non risulta autorizzata a svolgere il servizio”.
Il passaggio di cantiere è descritto come “raffazzonato e incomprensibile”, con lavoratori lasciati senza certezze, senza DPI e costretti a lavorare “in condizioni non sicure e non dignitose”.
La raccolta procede ancora con disomogeneità, lasciando intere aree con cumuli di rifiuti.
Le inchieste degli ultimi mesi confermano un quadro sistemico: turbative d’asta, corruzione, appalti pilotati, perfino “rifiuti fantasma” e fatturazioni gonfiate.
Non è l’ennesima emergenza: è la conseguenza diretta di un modello che ha svenduto i servizi pubblici al peggior offerente.
Appalti e subappalti al ribasso, tagli sulla sicurezza, sul personale, sui mezzi: sempre gli stessi meccanismi, sempre gli stessi responsabili.
E il commissariamento non ferma il degrado.
Chi governa oggi in nome dello Stato non sta garantendo né ordine né funzionalità: le strade sono sporche, gli interventi tardano, l’organizzazione è assente.
Il commissariamento non sta risolvendo nulla, nemmeno l’ordinario, che a Marano sarebbe già “straordinario” dopo decenni di malapolitica.
Potere al Popolo lo ribadisce a Marano come in tutta Italia: un territorio crolla quando si risparmia sul lavoro.
Senza salari dignitosi, senza sicurezza, senza diritti, nessun servizio funziona.
Questo vale per gli operai dei rifiuti come per ogni altra lavoratrice e ogni altro lavoratore.
Per questo combattiamo contro gli appalti al ribasso, contro la logica del profitto sui servizi essenziali, e per un salario minimo e condizioni dignitose per tutti e tutte.
Marano merita molto più di questa spirale e non può essere condannata all’alternanza tra malapolitica e commissariamenti inefficaci.
È tempo di cambiare tutto, come abbiamo gridato per tutta la recente campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale campano. E per noi di Potere al Popolo quel tempo non si esaurisce quando i riflettori dei media si spengono.
La Regione a conduzione Fico, insieme al suo “Campo largo” e alla finta opposizione, continuerà a fare gli interessi delle clientele che lo hanno portato a governare.
Noi continueremo a fare ciò che abbiamo sempre fatto: stare con chi lavora, con chi vive queste strade ogni giorno, con chi non si rassegna all’abbandono, a Marano, in Campania e in tutto il Paese.

Potere al Popolo Marano

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