Marano: Dal 2011 siamo parte integrante del movimento in difesa dell’ acqua pubblica. Nel 2012 promuovemmo a Marano un’ iniziativa pubblica invitando i Sindaci dell’area Nord affinché i Comuni si consorziassero in un ente consortile speciale di diritto pubblico. In queste settinane siamo stati parte attiva insieme ai cittadini delle tante iniziative di mobilitazione contro la volontà dell’amministrazione di far entrare i privati nella gestione e nel controllo del servizio idrico. Volontà palesata attraverso la delibera di giunta n. 148 del 29/12/2020 con cui si intende affidare per 30 anni la gestione dell’ acqua ad una società con capitale misto pubblico privato. Il 49% del capitale è detenuto interamente dalla società privata Ottogas ed il 51% è detenuto diversi Comuni.
Siamo pienamente convinti ed è per questo che siamo fortemente impegnati , da quel lontano 2010 , quando lanciammo in città la campagna referendaria che l’ acqua sia un bene essenziale che non può essere sottoposta alla legge del mercato per trarne profitto. Lo hanno stabilito 27 milioni di italiani rispondendo SI ai quesiti referendari del 12 e 13 giugno del 2011.
Quella volontà popolare va rispettata.
Lo stabilisce l’art. 4 dello statuto comunale di Marano.
Non ci sfuggono le drammatiche criticità inerenti alla gestione del servizio idrico: grandissima evasione, allacci abusivi, rete idrica fatiscente con la conseguente dispersione della risorsa idrica assolutamente devastante , che hanno rappresentato un bagno di sangue per i cittadini. Bollette sempre più salate derivanti dai costi di gestione del territorio. Fino a questo momento non sono state date risposte adeguate. E’ venuto il momento di darle . E’ venuto il momento di trovare soluzioni efficaci senza schiaffeggiare la volontà dei cittadini. Per questo abbiamo chiesto al Sindaco sin dal primo momento di ritirare la delibera 148 / 2020 . Glielo abbiamo chiesto nei presidi sotto al Comune, glielo abbiamo chiesto pubblicamente nell’ assemblea del 28 gennaio. Tutta l’ assemblea gliel’ ha chiesto a gran voce. Lo ha chiesto la nostra capogruppo in consiglio comunale, Stefania Fanelli, prima firmataria insieme ad altri consiglieri comunali, di una lettera indirizzata al Sindaco, alla segretaria comunale e al Presidente del consiglio comunale affinché si ritiri il quarto punto all’ ordine del giorno avente ad oggetto ” adesione ad Acquedotti SCPA ” per la seduta di consiglio comunale stabilita per il 9 febbraio, come la stessa Stefania Fanelli ha chiesto nella conferenza dei capigruppo . Abbiamo chiesto al Sindaco di aprire immediatamente un tavolo permanente con i comitati, con i rappresentanti del Forum regionale dei movimenti per l’acqua pubblica, con le associazioni del territorio. Un percorso trasparente e partecipato affinché si possa arrivare ad una soluzione condivisa con la città. Sappiamo che in queste ore il Presidente di ABC ha nuovamente inviato una richiesta di incontro al Sindaco per trovare soluzioni diverse e concrete. Sembra che ancora una volta il Sindaco non abbia dato alcuna risposta. La nostra proposta resta quella di sempre. Che i Comuni a Nord di Napoli si consorzino attraverso un’ azienda speciale di diritto pubblico sul modello di Abc. Perché il Sindaco sfugge al confronto con il Presidente di ABC?
A queste ragioni se ne aggiungono altre. La questione morale per noi non è questione mariginale.
Nella delibera in oggetto si approva l’ ipotesi che il Comune di Marano acquisisca un pacchetto di quote societarie per un importo pari a 4.000 euro. L’acquisizione di una partecipazione societaria non può sostituire lo strumento della gara all’ atto dell’ esternalizzazione di un servizio. Non c’è stata alcuna gara.
Inoltre ai sensi della legge regionale n.15/2015 è previsto l’obbligo di gestione associata, per distretti, del servizio idrico integrato.
È titolare della competenza relativa all’affidamento delle concessioni del servizio idrico integrato l’ Ente Idrico Campano tramite il suo organismo che è il distretto.
Nonostante le interlocuzioni paventate, non si evince dalla delibera alcun provvedimento assertivo dell’ Ente idrico campano e del suo organo. Per tale motivo in queste ore sono intervenuti il coordinatore del distretto, Carmine Piscopo, i componenti del comitato esecutivo dell’ Eic ed i consiglieri del distretto chiedono un intervento al Presidente dell’ Ente idrico campano.
La nostra consigliera comunale ha inoltrato anche richiesta di accesso agli atti per inviare alcune riflessioni all’ Autorità Nazionale anticorruzione.
È palese che il provvedimento adottato dalla giunta comunale sia in totale contrasto con la normativa vigente.
Il Sindaco ascolti ciò che l’ assemblea del 28 gennaio , la piazza, e la straordinaria mobilitazione alla campagna social dei cittadini, continuano a chiedergli instancabilmente: ritira la delibera dall’ ordine del giorno per il consiglio comunale del 9 febbraio.
L’ascolto ed il rispetto della volontà popolare sono i principi cardine di una società democratica.
Non si possono giustificare azioni di natura contabile sulla pelle dei cittadini.
Il Sindaco si apra alla città, al confronto con i comitati, forze politiche , associazioni e singoli cittadini. Non è forse questo il compito della politica?
Noi non arretreremo di un passo!
Le iscritte e gli iscritti di Sinistra Italiana Marano
Stefania Fanelli consigliere comunale Sinistra Italiana

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