“Marano non merita questo”. Credo che questo sia il principio su cui tutti noi concordiamo.
Eppure, ognuno di noi, lecitamente, reagisce in maniera diversa al quinto scioglimento per infiltrazioni camorristiche della storia della nostra città.
Da ieri mattina circolava la voce, diventata poi ufficialità nel pomeriggio, secondo la quale il Consiglio dei Ministri si sarebbe espresso a favore del terzo scioglimento consecutivo dell’Amministrazione comunale. Giusto qualche ora per metabolizzare il tutto e sui social impazzavano post e commenti di ogni genere.
Il più atteso sicuramente è stato quello del sindaco Morra, riportato dalla nostra testata, che esprime rabbia e amarezza unita ad una buona dose di sorpresa, dal momento che dal punto di vista del suo entourage sembrava scartata l’ipotesi di scioglimento, soprattutto in virtù di quanto deciso a Pomigliano d’Arco e di quanto, scrive il primo cittadino, è stato fatto in questi primi 2 anni.
Silente, come spesso è accaduto in questi mesi di governo, la Maggioranza. Al netto di qualche singolo commento, al momento non risultano esserci comunicati ufficiali da parte dei gruppi consiliari e dei partiti che sedevano nei banchi del consiglio comunale al fianco di Morra.
Senza freni, invece, i tifosotti da stadio che, da mesi (spesso senza reali basi politiche) speravano nell’ennesimo fallimento per la città di Marano. Post su post, commenti su commenti che ricordano i festeggiamenti per il quarto scudetto del Napoli, con tanto di sfottò nei confronti dell’Amministrazione appena sciolta.
E i cittadini? Chiaramente sono loro le vittime di questo nuovo terremoto politico. Vittime che dovranno subire un nuovo commissariamento che, nella migliore delle ipotesi, si occuperà della gestione ordinaria della Cosa Pubblica, badando a conti e bilancio e poi, in ultimo luogo, ai bisogni dei cittadini.
Ma siamo sicuri che quanto accaduto rappresenti una sorpresa che non si poteva prevedere? In realtà, soprattutto dopo le esperienze Liccardo e Visconti, bisognava immaginarsi che Marano si ritrovasse sotto la lente d’ingrandimento e che ogni piccolo neo o errore si sarebbe potuto trasformare nella famosa goccia che fa traboccare il vaso.
E quindi risulta ancora più importante il ruolo che svolgono i cittadini i quali, spesso senza rendersene conto, hanno il potere maggiore: quello di poter decidere chi eleggere per governare.
In campagna elettorale l’ho ripetuto più volte che il rischio scioglimento era dietro l’angolo e che non bastava votare il parente, l’amico o il miglior offerente, ma era necessario studiare i programmi, i candidati e le prospettive per eleggere qualcuno che avesse le carte in regola per poter governare senza macchie.
Ma ormai quanto fatto è fatto e, attendendo sempre le motivazioni e l’esito del ricorso che Morra e i suoi porteranno avanti, ci dovrebbero attendere almeno 18 mesi in cui tutti i cittadini di Marano avranno una grande occasione: resettare gli ultimi 20 anni, iniziare ad avere a cuore le sorti della città e organizzarsi affinché Marano possa ritornare ad essere il Comune fiore all’occhiello dell’Area Nord di Napoli e non soltanto quello che detiene il record per scioglimenti per ingerenze da parte della criminalità organizzata.