Marano: La vicenda della scuola di S. Rocco ha imboccato finalmente la strada della soluzione. Il 3 gennaio e’ passato indenne ed i ragazzi al rientro delle vacanze potranno tornare alle proprie classi e gli insegnanti al proprio luogo di lavoro, com’è giusto che sia.
Sulla vicenda, d’altro canto, la posizione di chi scrive e’ sempre stata chiara, avendo sin dall’inizio affermato: “ la scuola di San Rocco deve restare a San Rocco”. Che poi questa posizione fosse anche quella manifestata dal Sindaco e da un’altra consigliera di minoranza e’ legato solo ad una questione di “buon senso” e di “senso civico”, ma a null’altro.
Ebbene, com’è noto alla cronaca, un consigliere di opposizione era stato “investito” per intraprendere con la famiglia D’Ambra (suoi conoscenti), per conto dell’amministrazione, le interlocuzioni necessarie per addivenire ad una soluzione del problema dello sfratto della scuola.
Il consigliere in questione, per la verità, dalle voci circolate, ha provato ad adempiere all’incarico ricevuto, attivandosi ed avviando le interlocuzioni richieste, purtroppo però senza successo. Si sono succeduti, poi nel tempo diversi interlocutori che però non sono riusciti ad arrivare al risultato, anche perché inspiegabilmente gli animi ed i toni nel tempo non accennavano a smorzarsi, anzi sembravano aumentare sempre di più.
Ebbene, volendo comprendere a fondo la vicenda, in particolare il motivo delle incomprensioni tra le parti, senza ricevere incarico da nessuno, ho iniziato ad interessarmi della vicenda, partendo da una telefonata.
All’inizio non mi era chiaro il perché delle difficoltà di dialogo tra le parti, ma poi col tempo tutto è stato chiaro: diversi soggetti che avrebbero dovuto contribuire attivamente all’accordo in realtà facevano il gioco delle tre carte! Per essere più chiara si tracciava la strada ma poi quella strada tracciata veniva smentita. Ovviamente non rientrano tra i soggetti attivi né il consigliere di cui sopra, che ripeto dalle voci circolate ha cercato di svolgere al meglio l’incarico ricevuto, sia la famiglia D’Ambra che di fatto voleva raggiungere l’accordo.
Era necessario sgombrare il campo da tutte quelle figure che, pur volendo apparire costruttive, di fatto avevano un atteggiamento distruttivo e far parlare tra di loro direttamente gli interessati. Questa è stata la mia idea e questo è stato il mio apporto alla vicenda: far sedere ad un tavolino di un bar i diretti interessati e farli parlare direttamente tra di loro!
Dal dialogo e’ emerso chi ha remato contro, sono emerse le incomprensioni, che sono state dissipate e si è avviata una trattativa serena tra le parti.
Trattativa non sempre semplice, perché il “signor no” di turno per partito preso c’è stato fino all’ultimo, ma alla fine il buon senso ha prevalso!
Certo la vicenda mi ha insegnato che non sempre la macchina amministrativa lavora a proprio favore, anzi a volte lavora in modo masochista per mettere in difficoltà se stessa e questo è stato il motivo delle difficoltà di un accordo celere. Ma tutto è bene quel finisce bene! Il rammarico è che il consigliere di cui sopra, adesso che il risultato (che avrebbe dovuto raggiungere lui) è stato raggiunto, attacchi chi sin dal principio ha mantenuto la stessa posizione e con coerenza l’ha portata a termine attivandosi fornendo il proprio apporto …. ma si sa e’ più facile cercare di sminuire gli altri che dimostrare di essere più bravo di loro.
Un’ultima cosa: non è stata efficacemente sottolineata da nessuno, la pazienza e la disponibilità della famiglia D’Ambra, che ho potuto costatare con i miei occhi e di cui sono testimone.
Comunicato stampa Cons. Avv. Barbara Schiattarella