MARANO, VERITÀ E GIUSTIZIA PER MARIO PACIOLLA
Presentata la nostra mozione a sostegno della richiesta della Commissione Parlamentare di Inchiesta
Ieri pomeriggio presso la Casa dei Diritti ” I CENTO PASSI” abbiamo ospitato i genitori di Mario, Anna Motta e Pino Paciolla, insieme ad Antonio Musella, giornalista di FanPage. Abbiamo ripercoso grazie ai racconti di Anna e Pina e al documentario di inchiesta di Antonio Musella l’ impegno ed il lavoro di Mario Paciolla.
Noi il 15 luglio in occasione del quinto anniversario della morte di Mario Paciolla siamo scesi in Piazza a Napoli al fianco di Anna e Pino Paciolla , sostenendo il loro appello “ Mario Paciolla” non puo’ essere archiviato.
Ieri dopo la visione del documentario ed il confronto con Antonio ed i genitori di Mario è emersa con forza l’esigenza di indicare con chiarezza le responsabilità ancora inevase. L’Onu ha il dovere di tutelare il proprio personale sul campo e di indagare a fondo quando uno dei suoi collaboratori muore in circostanze sospette.
Mario Paciolla, un costruttore di Pace, giovane cooperante napoletano, giornalista ed attivista per i diritti umani, muore il 15 luglio 2020 a San Vicente del Caguán, Colombia. Cooperante per conto delle Nazioni Unite, lavorava come osservatore nel programma di verifica degli accordi di pace tra governo colombiano e Farc. Una missione delicata, in un territorio ancora segnato dalla violenza e dai traffici illegali.Sono trascorsi cinque anni dalla morte di Mario Paciolla, cooperante italiano impegnato in Colombia come osservatore per il processo di pace tra il governo colombiano e le FARC. Mario era un professionista competente, profondamente impegnato nel suo lavoro e nelle cause in cui credeva.
Il 15 luglio 2020, Mario fu trovato senza vita nella sua abitazione a San Vicente del Caguán. Le autorità colombiane parlarono inizialmente di suicidio, ma fin da subito emersero elementi incompatibili con questa versione, tra cui ferite sospette sul corpo, biglietti aerei già acquistati per il rientro in Italia, e segnalazioni di tensioni e preoccupazioni legate al contesto in cui operava.
A distanza di cinque anni, nessuna verità chiara è stata accertata.
Il 30 giugno scorso, il Tribunale di Roma ha deciso di archiviare l’indagine sulla sua morte, lasciando aperti interrogativi che la famiglia, i colleghi e molte realtà della società civile non possono ignorare: omissioni, negligenze. L’autopsia colombiana e quella italiana non coincidono. Le testimonianze vengono filtrate, i documenti occultati. I genitori di Mario non si arrendono. E iniziano a chiedere quello che dovrebbe essere scontato: la verità
La famiglia di Mario Paciolla ha lanciato un appello per la creazione di una commissione d’inchiesta, che possa finalmente fare piena luce su quanto accaduto cinque anni fa. Riteniamo indispensabile che la verità venga accertata con trasparenza, nel rispetto della memoria di Mario e del diritto della sua famiglia a una giustizia piena.
Il lavoro e la professionalità dei cooperanti deve essere valorizzato, protetto e tutelato, non oscurato o archiviato.
La politica , ha il dovere di garantire che i diritti umani fondamentali non vengano continuamente violati e che di fronte alla sistematica violazione dei diritti umani e civili non possiamo girarci dall’ altra parte.
Iniziative come questa si inseriscono in un movimento sempre più ampio che si sta estendendo in tutta Italia dopo l’ archiviazione che pretende giustizia e verità.
Quel ” diritto alla verità” che dovrebbe essere inserito in Costituzione come ha proposto Libera Campania .
In seguito all’ appello dei genitori di Mario e all’ inchiesta di FanPage in Parlamento è stata presentata da tutti i partiti di opposizione una proposta per istituire una COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA. Come Antonio Musella ci ha ricordato una commissione parlamentare di inchiesta ha i poteri delle autorità giudiziarie può svolgere indagini , audizioni , può richiedere l’ esame degli
Ecco perché abbiamo lanciato la proposta di presentare in ogni Consiglio Comunale una mozione a sostegno della richiesta di istituire una COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA. Chiediamo ai Consigli Comunali di esprimersi su questa richiesta.L’ abbiamo presentata al Consiglio Comunale di Marano, Mugnano e via via si uniranno diversi territori in tutto il Paese.
Il diritto alla verità è un diritto collettivo, e riguarda anche chi non ha conosciuto Mario, ma condivide con lui l’idea che la pace non sia solo una parola, ma una pratica quotidiana. Finché ci saranno persone disposte a fare domande, a pretendere risposte, a tenere viva la memoria, il caso Paciolla non sarà archiviato.
Con i genitori di Mario ed i cittadini presenti, che ringraziamo per la loro partecipazione, ci siamo dati appuntamento in Consiglio Comunale quando sarà discussa la nostra mozione.
Abbiamo preso un impegno quello di non mollare e di parlarne, parlarne , parlarne ancora fino a quando non sarà emersa l’ intera verità CHI E PERCHÉ HA UCCISO MARIO PACIOLLA.
Perché come ha detto Anna” il dolore per la morte di Mario non passa , ci svegliamo con il dolore e ci addormentiamo con il dolore ma abbiamo il diritto di conoscere la verità” e noi abbiamo il dovere di non lasciarli soli.
Inoltre ringraziamo Anna e Pino per l’ impegno civile che indossano anche attraverso gli occhi di Mario. Un ringraziamento speciale anche ad Antonio Musella, non solo per l’ affetto che provo per lui da molti anni, per il suo straordinario lavoro. Finché ci saranno persone come Anna, Pino ed Antonio possiamo sperare in un mondo migliore.
Stefania Fanelli, Consigliera Comunale Marano gruppo La Citta Dei Diritti-
Direzione Nazionale Sinistra Italiana