Marano: mancano poche ore e la città scoprirà il nome del prossimo sindaco. Come noto il ballottaggio se lo giocheranno Matteo Morra, che al primo turno ha chiuso con 5.942 voti, e Michele Izzo, arrivato secondo con 5.099 preferenze.
Considerando che 5 anni fa Rodolfo Visconti recuperò in maniera clamorosa il distacco da Pasquale Albano sovvertendo i pronostici, oggi i giochi sembrerebbero davvero apertissimi. E, quindi, svolgeranno probabilmente un ruolo fondamentale le coalizioni sconfitte, che, riprendendo una citazione televisiva, potrebbero “confermare o ribaltare completamente il risultato”.
Vediamo quindi nello specifico lo scenario che si sta prefigurando e la posizione dei candidati sconfitti.
Stefania Fanelli, arrivata terza, dopo non essere riuscita a chiudere l’apparentamento con Matteo Morra, ha dichiarato di ritornare nella posizione già ricoperta la scorsa consiliatura: quella di oppositrice a qualsiasi coalizione dovesse vincere al ballottaggio.
Di Barbara Schiattarella si sono già perse le tracce, ma nel Centrodestra è il caos più totale. Ha creato non poco scalpore l’appoggio pubblico e plateale di Teresa Giaccio (forte delle oltre 800 preferenze ottenute) nei confronti di Matteo Morra. L’ex vicesindaco dell’Amministrazione Liccardo non ha trovato però l’appoggio di Fratelli d’Italia che ufficialmente ha preso le distanze dalla “contessa di Monteleone”.
Forza Italia, invece, attraverso la dichiarazione di Annarita Patriarca e Fulvio Martusciello sosterrà Izzo ritenuto simbolo di “buona politica”.
Luigi Baiano ha dovuto fronteggiare l’uscita di due dei suoi maggiori sostenitori , Lorenzo Di Marino e Pasquale Coppola, che, nonostante siano stati messi alla porta dal Pd qualche settimana fa, oggi trasformano il loro comitato elettorale in quello in favore di Morra. Baiano, dal canto suo, ha chiarito la posizione di oppositore ad entrambe le coalizioni presenti al ballottaggio.
Sono scomparsi dai radar Danilo Di Guida e il Movimento 5 Stelle, mentre Mauro Di Maro (Potere al Popolo) e Luigi Zavarone (PER), coerentemente con quanto affermato in campagna elettorale, non danno indicazioni di voto ritenendo entrambe le scelte deleterie per il futuro di Marano.