Con l’approvazione del nuovo Piano Urbanistico Comunale Generale
(PUCG), l’Amministrazione Cecchi sceglie la via sbagliata: espansione
residenziale a oltranza, in un territorio già saturo, senza visione, senza
equilibrio, senza futuro. I numeri sono chiari:
– A Marino nel 2021 risultavano 22.585 abitazioni, di cui 2.464 vuote:
oltre l’11% inutilizzate.
– Il nuovo PUCG prevede oltre 650.000 m³ di nuove costruazioni
residenziali, per una popolazione ipotizzata di 53.000 abitanti – del tutto
scollegata dalla realtà.
In un comune che non ha bisogno di nuove case, ma di servizi, lavoro e
riqualificazione urbana, questa scelta è miope e dannosa. Squilibrio
territoriale: frazioni sempre più cariche. Il nuovo piano non solo non
riequilibra il territorio, ma anzi aggrava il divario demografico già
esistente tra Marino centro e le frazioni di pianura: Santa Maria delle
Mole, Frattocchie, Cava dei Selci, Fontana Sala-Castelluccia. Queste aree
ospitano già oggi oltre il 65% della popolazione comunale, ma ricevono
servizi insufficienti, trasporti inadeguati, e pianificazione carente. Il
nuovo PUCG aumenta ancora la pressione insediativa sulle frazioni,
senza investire in qualità urbana, mobilità sostenibile o servizi pubblici.
Nessuna nuova area cimiteriale
Il piano non prevede una nuova area cimiteriale, soprattutto nella zona
pianeggiante del Comune, dove oggi vive la maggioranza dei cittadini.
Un’assenza che dimostra la totale mancanza di attenzione per i bisogni
fondamentali e quotidiani delle persone.
Nessuna risposta sul lavoro
In un territorio che ha bisogno di rilanciare l’occupazione e l’economia
locale, il PUCG:
– non prevede una vera area industriale o artigianale,
– non propone soluzioni per attrarre imprese o attività produttive,
– non crea opportunità di lavoro reale per i cittadini.
Mentre si progetta un’enorme espansione residenziale, si dimentica il
lavoro, l’impresa, la vita produttiva.
Un consumo di suolo insostenibile
Secondo i dati ISPRA 2023:
– Marino ha già consumato oltre il 26% del proprio territorio;
– con 388 m² di suolo consumato per abitante, è tra i comuni più
cementificati del Lazio.
Il nuovo PUCG peggiora questo quadro, alimentando uno sviluppo
sbilanciato, insostenibile e privo di visione ambientale.
Il nostro NO
Essere Marino dice NO a un piano che:
– ignora i bisogni reali della popolazione,
– aggrava il divario tra centro e frazioni,
– non offre lavoro né servizi,
– continua a sacrificare territorio, paesaggio e qualità della vita.
Chiediamo:
– Il blocco dell’attuale PUCG;
– Una revisione pubblica e partecipata;
– Un piano che metta al centro le persone, il lavoro, l'ambiente.
Non servono nuove case: servono scelte giuste.
Non servono promesse: serve responsabilità.
Essere Marino continuerà a mobilitarsi per un futuro più giusto e
sostenibile.