Domenica mattina, ore 11. Sole cocente e un bambino pieno di entusiasmo che vuole giocare. Destinazione: villetta comunale San Lorenzo. Scena: cancelli chiusi, nessun cartello, nessuna spiegazione. Solo silenzio e degrado.
Una villetta al centro del paese, inaccessibile e in condizioni fatiscenti. Una vergogna, senza se e senza ma.
Ma cosa ci si può aspettare in un paese descritto da chi lo governa come un’oasi felice? Un “paese modello”, ricco di spazi verdi e servizi… a parole. Slogan da campagna elettorale, smentiti ogni giorno dai fatti.
Nel 2025, a Mugnano, portare i figli in un’area verde è un’impresa. Chi può, prende l’auto e va a Calvizzano o Villaricca. Non parliamo del parco Virgiliano, ma del minimo sindacale: un parco aperto e sicuro per le famiglie. E per chi non può spostarsi? Restano solo l’asfalto bollente e due villette in zone distanti
La civiltà di una città si misura anche dai servizi essenziali. Garantire spazi verdi fruibili e curati dovrebbe essere un dovere, non un favore.
Invece, a Mugnano, le villette aprono e chiudono in base alle disponibilità di chi le gestisce. Nessuna certezza, nessuna regola, nessun rispetto.
Se le associazioni non riescono, è compito del Comune garantire l’apertura. Con un piano serio, non con foto e proclami. Chi amministra dovrebbe vivere la città, non solo raccontarla. E magari restare a Mugnano nelle festività, per rendersi conto della realtà.
Valorizzare quello che abbiamo non è un’opzione, è un dovere. I cittadini meritano rispetto. E i bambini spazi dove crescere e giocare, ogni giorno, aperti e sicuri.
Comunicato stampa Nello Romagnuolo