Mugnano: Il 30 luglio abbiamo portato in Consiglio Comunale un’interrogazione sul nuovo Piano Urbanistico Comunale (PUC).
Abbiamo posto domande precise: sulle scelte urbanistiche, sull’utilizzo di soldi pubblici e sulle responsabilità politiche. Perché i cittadini hanno il diritto di sapere. Perché il PUC non è un documento qualunque: è lo strumento che disegna il futuro del nostro territorio.
Nel 2023 il Comune ha affidato all’Università “Luigi Vanvitelli” l’incarico di redigere il nuovo PUC, riconoscendole competenza tecnica e conoscenza del territorio. Per questo lavoro sono stati stanziati oltre 40.000 euro di fondi comunali.
Eppure, il risultato consegnato è inaccettabile. Lo ha detto lo stesso sindaco, pubblicamente.
Il piano, infatti, prevederebbe 2200 nuovi appartamenti: un numero totalmente in contrasto con le linee programmatiche dell’amministrazione, che parlavano di “consumo di suolo zero”.
È paradossale pensare che un esperto possa ritenere sostenibile un’espansione edilizia simile. Qui non parliamo di sviluppo, ma di cementificazione selvaggia, figlia di leggi regionali vergognose che vengono prorogate ogni anno, e che permettono abbattimento e ricostruzione con aumento delle volumetrie.
Se il risultato é inaccettabile, i soldi che sono stati spesi per questo lavoro sono soldi buttati.
Ma se la politica continua a scaricare ogni responsabilità sui tecnici, allora ci chiediamo se il tecnico non avesse ricevuto indirizzi politici chiari, per non parlare della poca conoscenza del territorio.
Per queste ragioni abbiamo chiesto la revoca dell’incarico e l’esclusione di queste figura da qualsiasi futura collaborazione con il nostro Comune. Perché sull’urbanistica e sulla pelle dei cittadini non possiamo accettare superficialità o malafede.
Non basta dissociarsi. Ora servono risposte chiare: A che anno risalgono i dati utilizzati? Chi ha seguito il procedimento? Si può rimediare tenendo conto dei dati ATTUALI sul consumo di suolo?
E visto che troppo spesso ci si rifugia dietro le leggi vigenti, abbiamo ribadito la nostra proposta di mesi fa di istituire una commissione di studio sull’applicazione delle leggi regionali sull’edilizia. Perché anche nella legalità può annidarsi l’abuso.
Se davvero si vuole fermare il consumo di suolo, questo è il momento di dimostrarlo con i fatti.
Al momento non si sta facendo nulla per fermare questa deriva del cemento e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.
Nota stampa Periferia Attiva Mugnano