Potrebbe sembrare uno scherzo, ma non lo è affatto. Il nome di Periferia Attiva, insieme a quello di altre associazioni napoletane, compare in un documento pubblicato dal Ministero per gli affari della diaspora e della lotta all’antisemitismo di Israele.

È assurdo e ridicolo che una piccola realtà della provincia di Napoli venga attenzionata da un governo straniero solo per aver espresso solidarietà e per aver manifestato contro il genocidio del popolo palestinese

Non è tollerabile che associazioni politiche e sociali nel mondo e in Italia vengano schedate da un governo straniero. Non è normale che si arrivi a monitorare eventi, profili social e persino a pubblicare dati e coordinate.

Ormai l’unica arma rimasta a chi vuole giustificare il massacro accertato di sessantamila civili e il ferimento di altri centosessantamila è accusare chiunque di antisemitismo o di essere Anti-Israele. Eppure i crimini di guerra, il blocco degli aiuti umanitari, il regime di apartheid, il blocco navale, i bombardamenti sugli ospedali e la violazione sistematica dei diritti umani sono sotto gli occhi di tutti. Le dichiarazioni di criminali come Netanyahu, Smotrich, Ben Gvir e Gallant parlano da sole.

Respingiamo al mittente ogni accusa infondata di antisemitismo e di essere Anti-Israele. Essere contrari al disegno sionista é un’altra cosa e non può e non deve essere paragonabile ad una cosa grave come l’antisemitismo. Per questo chiediamo al governo italiano di intervenire affinché venga fatta chiarezza su quanto stia accadendo.

Mentre la Global Sumud Flotilla si prepara all’ultimo tratto di traversata verso Gaza, con il rischio concreto di un attacco da parte dell’esercito israeliano, ribadiamo la nostra solidarietà agli attivisti e le attiviste che cercano di rompere il blocco navale illegale e assicurarsi che gli aiuti umanitari arrivino veramente al popolo palestinese.

Hanno provato a silenziarci, hanno tentato di delegittimarci, ma noi sappiamo di essere dalla parte giusta della storia.

In questi giorni difficili rinnoviamo l’appello a non rimanere in silenzio. Ognuno può fare la propria parte, con un gesto, con una voce, con un segno visibile di solidarietà. Perché mai più significa mai più.

E se essere solidali con la popolazione palestinese è un crimine, allora siamo tutti colpevoli.

Link al dossier israeliano: https://www.gov.il/BlobFolder/reports/weekly_restricted_report_anti_israel_protest_forecast_2025-09-11_to_2025-09-18/en/mashlat_half2_2025_weekly_restricted_report_anti_israel_protest_forecast_2025-09-11_to_2025-09-18.pdf

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