Ribaltone alla presidenza dell’Ordine degli avvocati di Napoli.
Con 20 voti contro (in un Consiglio formato da 25 nomi), dopo un anno e quattro mesi, è stata sfiduciata Immacolata Troianiello, che ieri pomeriggio ha rassegnato le dimissioni.
Lascia la prima donna presidente, al suo posto è stato eletto Carmine Foreste, fino a ieri mattina vicepresidente, che in questi ultimi mesi è stato indicato come il vertice di un nuovo gruppo politico maggioritario. In sintesi, da ieri pomeriggio Foreste, 37 anni, figlio d’arte e già da tempo professionista di riconosciuta esperienza è il più giovane avvocato a ricoprire il ruolo di presidente dell’ente di piazza Cenni. L’ultimo penalista eletto presidente è stato Eugenio Cricrì, 32 anni fa, nelle elezioni del 1992. Da ieri Foreste è il 28esimo presidente del Coa (il primo fu nel 1875 Francesco De Marco), grazie a una larga maggioranza di voti espressi dai consiglieri a scrutinio segreto, con una consultazione che chiude una stagione particolarmente critica per il parlamentino delle toghe.
Ieri pomeriggio, è toccato all’ormai ex presidente Troianiello rassegnare le proprie dimissioni (seguita dalle dimissioni del consigliere di Pasquale Altamura). Un intervento carico di emozione, il suo. Ha passato in rassegna le importanti acquisizioni che hanno scandito il suo mandato: tra tutti – ha spiegato – il risanamento del bilancio, grazie a un’operazione di riorganizzazione dei conti e di trasparenza culminata nell’approvazione con ben settecento avvocati.
Ed è sempre Titti Troianiello a sottolineare amarezza e disincanto per la spallata ricevuta, a suo giudizio alimenta solo da «ambizioni personali». Un intervento seguito dal primo discorso del presidente Foreste, subito dopo l’investitura elettorale. Ha spiegato il nuovo presidente di piazza Cenni: «Assumo la carica con il profondo rispetto che si deve all’Avvocatura partenopea e alla sua prestigiosa storia. L’onere fa fronte all’onore che questo ruolo porta con sé in un momento storico così complesso. Il mio impegno – ha affermato il neo presidente Foreste – sarà affinché l’Avvocatura partenopea esca quanto prima e più forte di prima da questo momento. Dal passato trarrò i dovuti insegnamenti per il futuro, con la consapevolezza che occorre far ricorso ad un metodo innovativo. Sarà necessario dare centralità al ruolo del Consiglio e valorizzare l’impegno e le importanti professionalità di ciascun consigliere, con cui ho la fortuna di accompagnarmi in questa consiliatura, ascolterò ciascuno di loro con l’obiettivo di far apprezzare il loro imprescindibile apporto. Il Consiglio dovrà lasciare un segno positivo non solo verso i colleghi, ma anche verso la società, rispetto alla quale l’Avvocatura costituisce una importante risorsa. Sento il peso della speranza di rinnovamento ma al tempo stesso traggo energia dal voler affrontare con successo questa sfida».


