Napoli: Sempre in prima linea nella lotta per legalità e per la cura delle fragilità. La sua storia personale, di giovanissima vittima innocente della camorra, ci insegna che non è fuggita dal luogo in cui ha avuto il male più orrendo, ma è rimasta per dimostrare che l’amore prevale sull’odio. Rappresenta continuità ma anche innovazione, nuova generazione e nuova fase politica. La rivoluzione della nostra esperienza, unica e irripetibile, è finita. Votare Alessandra e la sua coalizione vuol dire scegliere uno schieramento coerente e credibile estraneo al balletto circense dei saltimbanchi che saltellano da uno schieramento all’altro come se fosse la scelta di un ristorante in cui trascorrere una serata.
Non voterei Manfredi perché è vittima consapevole di uno schieramento che lo ha incatenato prima ancora di cominciare la campagna elettorale. Nelle sue liste c’è tutto e il contrario di tutto. De Luca con la sua bulimia politica di stampo tirannico, una nutrita pattuglia di berlusconiani, anche leghisti, poi fedeli di Giggino Cesaro, il pd sempre lo stesso dopo dieci anni, con qualche giovane già vecchio, un po’ di sinistra varia, residui di quello che fu il M5S che non ha mantenuto un impegno che sia UNO (cito l’acqua pubblica come esempio emblematico) ed infine, per cercare di migliorare le liste, diverse donne e uomini che sono stati nella nostra squadra con merito, a dimostrazione che abbiamo costruito una classe dirigente.
Un’ammucchiata senza alcun minimo denominatore comune che fa di Gaetano Manfredi un uomo che non potrà mai fare il sindaco libero, senza condizionamenti, ma dovrà dare conto a decine tra capi partito, capi corrente e capi bastone. Senza contare che la sua campagna elettorale non ha nulla di empatico, avvincente, attrattivo. Insomma un mesto ritorno all’ancien regime.
La prospettiva di Catello Maresca è improponibile. Ha fatto incontri elettorali con la toga addosso prima di mettersi in aspettativa. Si candida nella città dove ha fatto il PM fino al giorno prima, a dispetto di ogni minima decenza etica. Dice di voler guidare una coalizione civica e si mette a braccetto di Salvini e Berlusconi. Non ne azzecca una in campagna elettorale. Dai contenuti, alle compagnie, dalle liste non ammesse alle dichiarazioni imbarazzanti. A Antonio Bassolino, poi, riconosco il merito di averci messo la faccia in età avanzata per riprovare a vincere. Ma noi napoletani, io sicuramente avendo amministrato dopo il disastro ambientale e finanziario della stagione Iervolino-Bassolino, non dimentichiamo i rifiuti al primo piano, il debito enorme, la mortificazione di una città piegata senza un turista e cancellata da ogni meta nazionale ed internazionale.
Tocca ora alla candidata Alessandra Clemente dimostrare di meritarsi la fiducia della maggioranza dei napoletani. È la candidatura che oggettivamente offre maggiori garanzie di autonomia, libertà e coraggio. Accanto a lei poi ci sono donne e uomini coraggiosi e competenti. Certo non parte favorita, ma non è un demerito. I giovani, soprattutto, potranno essere quelli che determineranno la scelta del prossimo sindaco di Napoli.
Forza Alessandra! Ora dipende soprattutto da te e dalle candidate e candidati, tutte belle persone, di cui ti sei circondata.
Lo dice Luigi de Magistris in un post Facebook