È da giorni che i cittadini di Secondigliano e Miano , in particolare i residenti di via Cupa Capodichino e del rione GESCAL , lanciano un grido d’allarme per l’invasione di blatte che sta colpendo la zona. Una situazione ormai fuori controllo, con segnalazioni ufficiali inviate alle autorità competenti, ma senza che ad oggi sia arrivata alcuna risposta o intervento risolutivo. “Siamo costretti a camminare cercando di evitare le blatte. I nostri figli non possono più giocare all’aperto, per il timore che si imbattano in questi insetti. Ormai abbiamo paura anche solo ad aprire le finestre”.
La testimonianza dei residenti è chiara: la convivenza con le blatte è diventata quotidiana, invasiva e insostenibile. Le segnalazioni parlano di insetti che non solo popolano strade, marciapiedi e tombini, ma che iniziano anche a risalire i muri e a penetrare all’interno delle abitazioni. “Non è solo una questione di igiene, è un problema di salute pubblica”
A via Cupa Capodichino , la situazione è così critica che molti tengono le finestre chiuse anche con temperature elevate, per evitare che gli insetti entrino dentro. Alcuni hanno dovuto rinunciare anche a semplici momenti di socialità all’aperto, spinti da un senso di disgusto e insicurezza. I cittadini hanno fatto tutto ciò che era in loro potere: hanno inviato PEC, fatto segnalazioni telefoniche, contattato il Comune e l’ASL, ma finora senza alcun risultato. Nessun intervento di disinfestazione dalle autorità pubbliche è stato effettuato, almeno non in modo visibile o efficace.
I’ attivista sindacale Giuseppe Alviti tuona duro
“Siamo stanchi di essere ignorati. Vogliamo risposte e soprattutto azioni concrete. Non possiamo più vivere in queste condizioni”
I residenti di via Cupa Capodichino chiedono un intervento immediato di disinfestazione su tutta l’area, per ristabilire le minime condizioni di vivibilità e sicurezza. È tempo che le istituzioni si assumano le proprie responsabilità chiosa ALVITI ribandendo che nei prossimi giorni ci sarà una manifestazione di protesta sotto Palazzo San Giacomo.
Comunicato stampa Giuseppe Alviti