Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime profonda
costernazione per il grave episodio di violenza avvenuto in via San Sebastiano, nel cuore di Napoli,
dove un quindicenne è stato accoltellato da un gruppo di coetanei nei pressi della propria scuola. Un
fatto che scuote le coscienze e impone una riflessione urgente sulla deriva di aggressività e disagio
che attraversa il mondo giovanile.

Ancora una volta, la violenza si manifesta laddove dovrebbero regnare la fiducia, il dialogo e la
crescita condivisa. La scuola, presidio di cultura e legalità, si ritrova troppo spesso a fare da argine
solitario contro fenomeni complessi che affondano le radici nel degrado sociale, nell’indifferenza e
nella povertà educativa.

Il CNDDU rivolge un forte appello al Ministro dell’Istruzione e del Merito, prof. Giuseppe
Valditara, affinché la scuola torni al centro delle politiche di contrasto alla violenza giovanile e alla
dispersione scolastica. È indispensabile un piano nazionale organico che potenzi i percorsi di
educazione alla legalità, alla convivenza civile e alla responsabilità personale, restituendo alla
scuola la sua funzione più autentica: formare cittadini consapevoli e solidali.
Non si può pensare di contenere la violenza solo con l’inasprimento delle sanzioni. Occorre agire
prima, con la forza dell’educazione, della prevenzione e dell’ascolto. Serve una scuola capace di
includere, di accogliere i fragili, di riconoscere i segnali di disagio prima che si trasformino in
devianza. Per questo, chiediamo che vengano potenziati i servizi di supporto psicologico, le attività
extracurriculari, i laboratori di cittadinanza e i progetti contro la dispersione scolastica, in sinergia
con famiglie, enti locali e associazioni del territorio.

Chiediamo al Ministro Valditara di promuovere un “Piano Nazionale per la Cultura della Legalità”,
da attuare in tutte le scuole italiane, affinché la sicurezza non sia solo vigilanza esterna, ma
educazione interiore, consapevolezza e responsabilità. La legalità non è una materia, è un modo di
vivere, un valore che si apprende con l’esempio, la parola e la coerenza.
La cultura della legalità non si insegna una volta l’anno, ma si costruisce giorno dopo giorno,
attraverso relazioni educative autentiche, esempi coerenti e un clima scolastico fondato sul rispetto
reciproco. Ogni studente deve sentirsi parte di una comunità che lo riconosce, lo guida e gli offre
alternative alla strada e alla solitudine.

Il CNDDU esprime vicinanza al giovane ferito, alla sua famiglia e alla comunità scolastica
dell’Istituto “Casanova”, che ha reagito con tempestività e solidarietà. Trasformiamo questo
episodio in un monito e in un punto di ripartenza: la scuola non può essere spettatrice del disagio,
ma protagonista del cambiamento sociale.
Solo investendo in educazione, legalità e inclusione potremo restituire ai nostri ragazzi il diritto di
crescere in sicurezza, libertà e dignità.

prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU

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