Tutto pronto per alzare il sipario al Teatro Bellini di Napoli per lo spettacolo in scena domani Giovedì 30 ottobre
Arturo Brachetti firma la regia dello spettacolo “Nuovo Teatro Ambarabà” di Gennaro Scarpato, di cui oltre che autore è anche interprete, con le musiche del Premio Oscar Nicola Piovani. Un’interpretazione solista di Scarpato intensa e poliedrica senza rinunciare alle sue tipiche e divertenti acrobazie verbali e mentali che intreccia per la prima volta in una narrativa più profonda e complessa. Il risultato è un piacevolissimo equilibrio magistrale tra umorismo, malinconia e profondità emotiva che conduce il pubblico in un’esperienza teatrale di 90 minuti no-stop che è insieme risata e rivelazione, confessione e incantesimo. “Nuovo Teatro Ambarabà” (scenografia di Laura Benzi, collaborazione ai testi di Oreste Ciccariello e movimenti scenici di Vincenzo Durevole) è un’opera intensa e stratificata, una commedia malinconica che celebra il potere del teatro di dare forma ai ricordi e trasformare il dolore in arte. Un invito a riscoprire ciò che ci ha resi chi siamo, a riconciliarsi con i propri sogni e a lasciarsi sorprendere dalla bellezza effimera delle cose che credevamo perdute, guidati da una comicità mai superficiale, capace di scavare nell’anima con grazia e trasformando la malinconia in una salvifica risata collettiva. La regia visionaria di Arturo Brachetti trasforma ogni momento dell’evento in uno spettacolo visivo sorprendente, grazie a una scenografia dinamica che si modella come un sogno in movimento. Le musiche del Premio Oscar Nicola Piovani, quattro volte vincitore del David di Donatello e altrettante dei Nastri d’Argento, amplificano le emozioni e spingendo lo spettatore in un’atmosfera rarefatta e potente in cui ogni nota racconta ciò che le parole non dicono. Questa la trama. Nello spettacolo, dopo una misteriosa morte improvvisa, Gennaro Scarpato fa ritorno al suo paese natale. Ad attenderlo non c’è però il calore dell’accoglienza, bensì la notizia che il Nuovo Teatro Ambarabà, il luogo magico che ha segnato la sua infanzia e acceso in lui la scintilla dell’arte, sta per essere abbattuto. Determinato a riappropriarsi di ciò che resta dei suoi ricordi, Scarpato ottiene di poter varcare un’ultima volta le porte del teatro abbandonato. Quel che segue non è una semplice visita, ma l’inizio di un vertiginoso viaggio onirico attraverso le rovine del tempo e dell’identità. Tra palchi polverosi e quinte dimenticate, si aprono varchi inaspettati verso il passato: il teatro si anima, si trasforma, diventa un labirinto comicamente surreale popolato da enigmi, presenze fantastiche e riflessi della sua stessa anima. La realtà si sfalda, lasciando il posto a un universo di realismo magico in cui ogni dettaglio è carico di poesia, ironia e verità nascosta. ≪Per il progetto di Nuovo Teatro Ambarabà – spiega Arturo Brachetti – abbiamo innanzitutto cercato di dare un senso compiuto a uno spettacolo comico. Possiamo dire che lo show è un viaggio giocoso ed emotivo, già̀ ricco dei mirabolanti deliri di Gennaro, ma in più̀ racchiudendo il tutto in una storia immaginata, coesa, attraverso un mondo metafisico, divertente e divertito. Ho immaginato un palcoscenico vuoto visto da dietro, come se ci trovassimo nel suo retro. È il punto di vista normalmente precluso allo spettatore, lo spazio tecnico, fatto di corde, polvere, legni e macchinari≫. aggiunge Gennaro Scarpato : ≪Ho impiegato trent’anni per scrivere questo spettacolo il tempo necessario a trasformare la parola Ambarabà, che da bambino bastava a farmi ridere, in una materia drammaturgica complessa ma leggera. Sarò in scena da solo per un soliloquio, più che per un monologo: non parlo infatti ‘al pubblico’ ma ‘davanti’ al pubblico, come se stessi origliando e interpretando me stesso fingendo di non sapere cosa accade≫.
Harry di Prisco


