Politica

POLITICA. Aprilia, sciolto il Comune per mafia. Il PCI chiama all’unità per una Alternativa chiara e concreta

C’è un provvedimento del Governo. A seguito di commissioni di accesso che le
prefetture (concordi col Ministero dell’Interno ) dei rispettivi territori hanno svolto
consegnando i risultati ad autorità giudiziaria che seguiva le azioni e al Governo.
Così il Consiglio dei ministri – su proposta del ministro dell’Interno Matteo
Piantedosi – ha sciolto il Comune di Caserta per “accertati condizionamenti da parte
della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento dell’azione
amministrativa”. Ugual misura è stata presa anche per i comuni di Aprilia, nel
Lazio, Badolato e Casabona in Calabria. Saranno a breve nominati
i commissari prefettizi.

Per quanto concerne il Comune di Aprilia – che conta circa 75.000 residenti,
risultando la seconda città più popolosa dopo il capoluogo, nella provincia pontina,
Latina che ne ha circa 130.000 -, ricordiamo che le decisioni di oggi sono figlie dei
fatti del luglio 2024. Una maxi operazione antimafia portò all’arresto (domiciliare)
del sindaco Lanfranco Principi cittadino, sessant’anni, esponente di lungo corso
di Forza Italia ed eletto a maggio del 2023 con il sostegno del centrodestra. Alcune
delle persone sottoposte alle misure cautelari, disposte dal gip di Roma su richiesta
della Direzione distrettuale antimafia, erano accusate di far parte di un’associazione
mafiosa radicata nella città pontina. In base a quanto ricostruito dalle indagini –
avviate a marzo del 2018 – ad Aprilia e nei comuni vicini (si rammentano analoghi
interventi e commissariamenti dei comuni di Anzio e Nettuno) agiva infatti
un’organizzazione che si avvaleva della forza di intimidazione e della condizione di
assoggettamento e di omertà per commettere più delitti, tra cui traffico di droga, reati
contro la pubblica amministrazione, estorsione aggravata, rapina, lesioni e minacce,
utili a imporsi sul territorio e ottenere il sostentamento di affiliati detenuti. È stata
inoltre riscontrata l’attività di usura e di esercizio abusivo dell’attività finanziaria nei
confronti di commercianti e imprenditori della cittadina per grosse somme di denaro
e con l’imposizione di tassi usurari.

Per altri indagati, invece, le accuse sono di scambio elettorale politico-mafioso e
concorso esterno in associazione camorristica.

Secondo la procuratrice aggiunta di Roma Ilaria Calò, responsabile
della Dda, “l’associazione mafiosa controllava completamente il Comune di Aprilia e
dal punto di vista economico-imprenditoriale e dal punto di vista amministrativo”.

L’ex sindaco di Aprilia, Lanfranco Principi, sarà a giudizio immediato il 10 giugno
prossimo davanti al tribunale di Latina insieme ad altri 18 imputati. Poichè non
c’erano state conclusioni comunicate per tempo, nella città di Aprilia, molti soggetti
politici, sia liste civiche che partiti, avevano dato vita negli ultimi tempi a proposte
per potersi presentare alle prossime elezioni amministrative di fine maggio. Questa
decisione, ovviamente, cambia tutto. Come Partito Comunista Italiano notiamo, oltre
la non tempestività – pure se formalmente possibile – della scelta del Governo, la
gravità della stessa e, fatto salvo il principio della responsabilità penale da
comprovare secondo giudizio, la drammaticità in cui tutto ciò si riversa sulla città e i
cittadini. Gli ultimi, lavoratori e precarizzati ma anche gli onesti produttori piccoli e
medi, i commercianti e gli operatori del settore agricolo, ne riceveranno un oggettivo
danno, al di là delle indubbie capacità di “gestione corrente” che funzionari che
saranno a capo del comune commissariato potranno svolgere. Per il giudizio politico
non possiamo non rilevare almeno due elementi: da un lato la massima colpevolezza
politica della amministrazione di centrodestra e delle forze che l’hanno sostenuta;
dall’altra, la giusta intuizione, il limpido lavoro unitario proposto dalle forze di
alternativa a questo stato di cose di cui il PCI ha voluto far parte. Anzi, oggi, con
questo nuovo macigno, e, nel contempo, con una maggiore disponibilità temporale,
tale energia unitaria, che riesca a mettere insieme in modo coerentemente chiaro
Buona Amministrazione/contro le mafie. Questa proposta, può essere una occasione
per liberare forze ed energie ovunque esse siano state sopite e dare vita ad una
possibile rinascita di Aprilia, per i cittadini di Aprilia. Del resto al di là delle singole
responsabilità penali, come detto sopra, la sentenza è già nei provvedimenti ed è
politica. Il centrodestra è inaffidabile. Forza Italia per qualunque azione di
riverniciatura vorrà adottare non potrà coprire tutto lo sporco. Confidiamo nei
cittadini che, se vorranno, potranno essere attenti valutatori e protagonisti delle scelte
future per cacciare dal comune le destre affidandosi a soluzioni alternative di Buon
Governo che privilegi la Questione Morale concretamente.

Redazione

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