Roma: Si allarga lo scenario del caso Russia aperto dalle indiscrezioni pubblicate ieri da ‘La Stampa’.

Oltre a coinvolgere la Lega per le interlocuzioni tra Antonio Capuano, indicato come consulente per i rapporti internazionali del leader del Carroccio, e il funzionario dell’ambasciata russa, Oleg Kostyukov, adesso si spostano anche su Fi e Silvio Berlusconi.

Sotto i riflettori, una telefonata che il leader azzurro avrebbe fatto mercoledì all‘ambasciatore russo in Italia Razov.

Gli stralci della telefonata vengono pubblicati da ‘La Repubblica’: Ho parlato con l’ambasciatore russo in Italia Razov. Mi ha spiegato le loro ragioni, cosa ha fatto Zelensky – avrebbe detto il Cavaliere ad alcuni big andati ad incontrarlo a Villa Grande, mentre maturava la decisione di far cadere il governo Draghi – mi ha raccontato che è stata l’Ucraina a provocare ventimila vittime nelle zone contese. E che l’invasione era necessaria perché il rischio era che l’Ucraina attaccasse la Russia”.

L’ambasciata russa in Italiaè anche il canale con cui Salvini tiene i contatti con Mosca – scrive ‘La Repubblica’ – Il teatro di incontri con Razov subito dopo l’avvio della guerra”.

Secondo alcune indiscrezioni, il leghista avrebbe ripreso a frequentare la sede diplomatica nelle ultime settimane. Lo staff di Salvini, pur rivendicando i colloqui del passato, sostiene però che “gli ultimi contatti del segretario con l’ambasciata risalgono a maggio”.

E sulle interlocuzioni di maggio ‘La Stampa’ pubblica un altro retroscena che riguarda sempre Capuano e l’organizzazione del viaggio in Russia di Salvini, poi saltato. Al giornale risulta che l’emissario di Salvini avrebbe cercato di fare da sponda con i cinesi. Capuano si sarebbe confrontato con il capo della sezione politica dell’ambasciata cinese in Italia, Zhang Yanyu, “per riferirgli di una missione programmata dal leader della Lega a Mosca dal 3 al 7 maggio, finalizzata a incontrare istituzioni, ministro degli esteri e presidente russi”.

Il consulente del Carroccio a quel punto avrebbe colto l’occasione “chiedendo al diplomatico cinese la possibilità di organizzare, prima di rientrare dalla Russia, un incontro a Pechino con il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi”. E per evitare le restrizioni legate alla pandemia avrebbe anche proposto, secondo ‘La Stampa’, “l’incontro da remoto, nella sede dell’ambasciata cinese”.

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